I BTP tornano nella calma: cosa attendere ora?

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Dopo un paio di giornate post elezioni abbastanza complicate per i BTP Italia, ora pare tornata la calma.

La corrente speculativa è stata calmierata sia dalla volontà delle due parti in causa di non fare cadere il Governo che da posizioni più dialettiche riguardo alla discutibilissima presa di posizione della Commissione UE.

Che poi non si capisce perché alla Francia, che ha un debito pubblico ben più consistente del nostro, sia stato concesso il famoso 3% di rapporto deficit/PIL annuale…

Il tutto mentre noi abbiamo dovuto trattare per mesi per poi ottenere un 2,04% a fatica.

Meglio lasciare perdere e concentrarsi sui BTP…

Per i BTP buon risultato dell’asta odierna

La tensione degli ultimi giorni poteva fare pensare a chissà quali rialzi nei tassi di aggiudicazione all’asta odierna dei BTP a 5 e 10 anni.

Invece tutto nella norma. Sì, un rialzo di decimali c’è stato ma nulla di eclatante, come vediamo in tabella:

Asta di BTP italiani con scadenza a 10 anni 2,60% 2,59%
Asta di BTP italiani con scadenza a 5 anni 1,81% 1,72%

E’ vero che la domanda ha registrato un leggero calo ma per capirci, sul decennale i tassi sono rimasti addirittura pressoché invariati.

Il lieve rialzo sui 5 anni pare più dettato da una componente di riallineamento  ovvero di speculazione che da concreti timori sul nostro debito pubblico.

I BTP continuano ad essere un buon investimento

La realtà è che tutto sommato questa latente sfiducia nell’Italia, che ignora i grandi potenziali del nostro Paese nonché la copertura della BCE sempre pronta, rende i BTP probabilmente il migliore investimento obbligazionario al mondo.

Per lo meno per chi dispone di euro.

Sì, perché a tendere  reputo più pericoloso il futuro del cross euro-dollaro rispetto alla stabilità dei titoli di Stato.

Intendo dire che non mi stupirei se l’euro, rimbalzi occasionali e speculativi a parte, tendesse a perder ancora terreno in futuro verso il dollaro USA e non solo.

BTP Futures e Spread in relax

Anche gli strumenti speculativi legati ai nostri Buoni del Tesoro poliennali hanno già ritrovato la quiete.

Lo spread è sceso verso quota 280 mentre il future si è rapidamente riappropriato di quota 130.

Il rischio finché non si sarà trovata una nuova “quadra” con l’UE rimane nel breve quello di nuovi scossoni ma a medio termine il segnale sui BTP non può che rimanere uno STRONG BUY almeno per chi può tenerli nel cassetto.

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