Il Censis ha svolto uno studio per capire come il Private Banking possa contribuire alla ripresa post coronavirus e al benessere collettivo. Ebbene, cari italiani, senza soldi, i benestanti esistono e aumentano pure.
Il Censis ha calcolato che nel nostro Belpaese ci sono 1,5 milioni di persone con un patrimonio finanziario complessivo di 1.150 miliardi di euro. Ma non è finita perché negli ultimi 2 anni la classe agiata è aumentata del 5,2%. Gli italiani benestanti hanno un patrimonio finanziario superiore a 500.000 euro.
I benestanti vogliono aiutare l’Italia
Questa fetta di italiani, senza pensieri economici, nella stragrande maggioranza sono pronti a finanziare investimenti di lungo periodo con i propri capitali privati. I benestanti italiani, si contraddistinguono anche per un altro aspetto: consigliano a parenti e amici di investire in aziende italiane. Nonostante circoli voce di una tassa patrimoniale, questo aspetto non preoccupa la classe agiata se non in minima parte.
Cosa possono fare i benestanti
La classe agiata può nel concreto dare un aiuto alla ripresa della nostra Nazione. Infatti, prendendo una piccola fetta della loro liquidità sarebbero immediatamente disponibili 100 miliardi di euro da investire nell’economia reale.
Cosa fare con questi soldi
Il Censis ipotizza di usare queste risorse per far ripartire il Paese costruendo ospedali, residenze per gli anziani e asili, favorendo la digitalizzazione delle scuole. Questi stessi soldi potrebbero essere utili per estendere la banda ultralarga. In effetti quando c’è crisi, la ricchezza privata, se ben gestita, può essere un’opportunità preziosa per il Paese.
Dal rapporto emerge un altro dato che lascia a bocca aperta: gli italiani sono favorevoli a riconoscere vantaggi fiscali a chi investe. In questo caso non importa quanto sia ricco. Come a dire: se non lo fa lo Stato per fortuna che ci sono i benestanti che possono tendere la mano ai più poveri. Ma nella realtà dei fatti è veramente così? Sta di fatto che gli italiani non sono rimasti intrappolati nello stereotipo dello spregiudicato magnate speculatore.
I pensieri dei benestanti
Anche i benestanti hanno i loro problemi. Gran parte soffre per l’incertezza del periodo. Al secondo posto le preoccupazioni per le malattie e le minacce al reddito. Per questo la priorità è investire in coperture assicurative per la salute, la vecchiaia e l’educazione dei figli. Per fortuna, dunque che i benestanti esistono e aumentano pure.