Spesso anche i consumatori più attenti ignorano che persino sui conti correnti vi possono essere almeno 5 costi nascosti. Con ciò non si intende affermare che i titolari di conto corrente siano vittime di raggiri da parte degli istituti di credito. Più semplicemente intendiamo guidare il lettore nella scoperta di alcune voci di spesa che potrebbero sfuggire anche all’attenzione dei correntisti più informati.
Basteranno pochi minuti per passare in rassegna quei servizi bancari che generalmente tutti usiamo e che comportano spese di cui spesso ignoriamo l’esistenza. Non si allarmi il correntista perché di fatto si tratta di spese modeste che non contribuiranno certo ad erodere il patrimonio in deposito. Pur tuttavia occorre considerare che alcuni oneri di cui non si è neanche consapevoli comportano un esborso di denaro dalla cadenza regolare. Le piccole somme a lungo termine hanno un’incidenza negativa non trascurabile per cui conviene valutare quali sono i 5 costi nascosti dei conti correnti.
I 5 costi nascosti dei conti correnti
Il primo dei costi nascosti cui il correntista potrebbe non prestare la dovuta attenzione riguarda le operazioni bancarie. E con esse si intende riferirsi anzitutto all’emissione di bonifici che potrebbe presentare costi aggiuntivi se il cliente si rivolge al funzionario bancario. Per conoscere le eventuali differenze di costi fra l’operazione in filiale e quella online bisogna consultare il cosiddetto Indicatore Sintetico di Costo (ISC). Come si legge nel documento della Banca d’Italia l’ISC “comprende tutte le spese e le commissioni che sarebbero addebitate al cliente nel corso dell’anno, al netto di oneri fiscali e interessi”.
Leggendo le condizioni contrattuali dell’istituto di credito il cliente ha modo di verificare l’esistenza di costi relativi alle operazioni che solitamente effettua. La seconda voce di spesa che potrebbe sfuggire riguarda l’invio al cliente in formato cartaceo dell’estratto conto. Alcuni intestatari di conto ignorano che si possono abbattere i costi di spedizione del materiale cartaceo consultando l’estratto online o richiedendolo allo sportello ATM.
Il terzo costo
Il terzo costo nascosto che il correntista non dovrebbe trascurare si annida nelle operazioni di prelievo contanti da altra banca o all’estero. Consultando i termini del contratto si possono reperire informazioni utili anche su un eventuale limite del numero di prelievi che il correntista può effettuare gratuitamente.
La quarta spesa di cui non sempre si è consapevoli riguarda le spese fisse di gestione, altrimenti note come canone annuale. Accade difatti molto spesso di aprire un conto corrente a zero spese senza sapere che a distanza di tempo subentrano spese di gestione. La mancata lettura dei termini del contratto potrebbe erroneamente indurre a credere che la gratuità si estenda ad un periodo illimitato.
Il quinto e ultimo costo cui conviene prestare attenzione inerisce il rilascio del libretto degli assegni o della carta di credito. Quest’ultima nello specifico di solito comporta spese di emissione e soprattutto di mantenimento tanto da prevedere il pagamento di un canone fisso.