Il debito pubblico dell’Italia a gennaio 2021 ha toccato un nuovo massimo. Senza una crescita economica forte che possa invertire la rotta, l’Italia va verso la bancarotta o verso un prelievo forzoso sui conti correnti. Non ci sono alternative.
Senza una crescita economica, questi sono i 2 grossi guai per gli italiani con un debito di 43.300 euro a testa.
Nuovo record e nuovo allarme per gli italiani
L’Italia a gennaio ha realizzato un nuovo record. Purtroppo è un record negativo che dovrebbe preoccupare tutti gli italiani. Non solo perché riguarda il Paese in generale, ma perché presto questo problema potrebbe toccarci tutti molto da vicino. In particolare nelle nostre tasche, o se preferite, nei nostri conti correnti. Ma vediamo qual è questo record negativo e i problemi che può portare a tutti i contribuenti.
Stiamo parlando del debito pubblico che a gennaio ha toccato un nuovo massimo storico. Secondo i calcoli di Banca d’Italia, questo è arrivato alla strabiliante cifra di 2.600 miliardi. Lo scorso anno il PIL Italiano è stato di 1.700 miliardi. Il rapporto debito/PIL è così salito sopra il 152%.
Come ridurre il debito pubblico crescente
Questo debito è stato fatto per sostenere famiglie e imprese in un anno di profonda crisi economica. Ricordiamo che il PIL lo scorso anno è crollato del 9,5%. L’indebitamento prima o poi dovrà essere ridotto, altrimenti rischia di esplodere. Considerata la popolazione italiana questo debito è di 43.300 euro a testa.
Abbattere il nostro debito è essenziale, perché se continuasse a crescere, l’Italia rischierebbe il default. Il rischio è di non essere più in grado di ripagare le emissioni di titoli di Stato. Faremmo la fine della Grecia nel 2012.
Per abbassare il debito pubblico ci sono solo due strade. La prima è che l’economia italiana riprenda a crescere creando ricchezza in grado di ripagare il debito accumulato. La seconda strada è quella di imporre delle soluzioni drastiche come una patrimoniale, o un prelievo forzoso sui conti, come fece il Governo Amato nel luglio del 1992.
I 2 grossi guai per gli italiani con un debito di 43.300 euro a testa
Cosa può fare un risparmiatore per cercare di prevenire una sciagurata ipotesi? Un prelievo forzoso, necessariamente passerebbe attraverso una manovra sui conti correnti. Per evitarlo basta mantenere sul conto corrente il minimo indispensabile e investire i soldi sui titoli di Stato. In questa fase storica i più indicati sono i BTP indicizzati all’inflazione. In alternativa, se non ci si fidasse dei titoli di Stato italiani a causa del rischio default, si potrebbe puntare sulle obbligazioni estere. Tra le più sicure troviamo quelle tedesche, le obbligazioni svizzere e quelle statunitensi.