Nell’articolo di ieri abbiamo richiamato un fenomeno troppo spesso dimenticato. Leggi e provvedimenti politici spesso partono da precisi intenti, ma talora non tengono conto delle conseguenze effettive cui si potrebbe andare incontro con la loro applicazione.
Ne è un esempio il settore edilizio. Bonus fiscali di vario tipo avevano lo scopo di incentivare la domanda di un settore, considerato trainante per l’economia nazionale. Ma la normativa di legge ne ha fatto uno strumento fortemente burocratizzato.
Basti pensare a tutte le condizioni cui bisogna sottostare per non vedersi negato un Bonus.
Ed anche solo le scadenze temporali hanno comportato una sorta di strozzatura sul lato della concreta disponibilità dei mezzi per consentire la realizzazione degli interventi. Sarebbe stato decisamente preferibile consentire i Bonus senza ancorarli a precise scadenze degli interventi.
Un altro esempio di strumento, difficilmente sostenibile per il sistema economico, potrebbe rivelarsi l’ormai arcinoto Green Pass.
Quali problemi rischia di comportare?
Ed è sostenibile sotto il profilo economico?
Green Pass e sostenibilità del sistema economico e produttivo
A scanso di equivoci, precisiamo subito che in questo articolo non stiamo trattando degli aspetti legati alle problematiche sanitarie, da cui derivano tutta una serie di contrapposizioni tra opposte fazioni, pro e contro.
Si tratta, invece, di considerare alcune conseguenze per il sistema economico.
Un primo problema riguarda la sostenibilità economica per il lavoratore.
E, visto che non entriamo nel merito del correlato tema dei vaccini, in questa sede occorre dire che sono considerate rispettabili tutte le opinioni, sia favorevoli, che contrarie alla vaccinazione.
Pertanto, deve essere considerata legittima anche la scelta di chi decide di non vaccinarsi. Peccato che questa abbia un costo, in quanto l’alternativa è quella di sottoporsi a test periodici.
Questi test di qui sino a fine anno si stima dovrebbero costare complessivamente intorno ai 570 euro.
Ci domandiamo se sia legittimo far pagare questi costi al lavoratore.
Anche proprio sotto il profilo della costituzionalità del provvedimento.
I costi per chi si sottopone ai test sono costituzionali?
Se è vero che la scelta tra vaccinazione e test viene considerata indifferente dal legislatore, ne consegue che il lavoratore non dovrebbe essere soggetto a differenti conseguenze economiche.
Queste risultano infatti dar vita ad una normativa che crea una probabile, ingiustificata disparità di trattamento, dando quindi luogo anche ad una probabile incostituzionalità.
Rischio paralisi?
Ma il Green Pass potrebbe comportare conseguenze ancora più gravi, compreso il blocco di gran parte dei sistema economico nazionale.
A parte l’agitazione degli operatori portuali, dobbiamo considerare che la logistica del sistema Italia si basa, in gran parte, su trasporti su strada.
Ma anche gli operatori del settore trasporti devono essere muniti di Green Pass.
E, a tale riguardo, occorre sapere che, a parte coloro che non intendono sottoporsi a vaccinazione, una parte rilevante degli autotrasportatori che operano nel nostro paese, sono invece stranieri vaccinati in altri Paesi, ma con farmaci diversi da quelli che, in Italia, consentono il rilascio del Green Pass.
Pertanto ecco che una diversa normativa rispetto al nostro Paese rischia di impedire l’esercizio dell’autotrasporto per un numero rilevante di operatori.
Di qui il rischio di un blocco dei trasporti e, conseguentemente, di quella funzione di approvvigionamento e consegna, che è elemento essenziale del sistema produttivo ed economico.
In questi giorni stiamo assistendo ad una attenzione politica concentrata soprattutto sui problemi di ordine pubblico, anche a fronte dei recenti episodi di cronaca verificatisi a Roma. Ma, a proposito di Green Pass e sostenibilità del sistema economico e produttivo, forse sarebbe il caso che i politici si occupassero anche di aspetti, che a breve potrebbero comportare rilevanti rischi di blocco di attività economiche, con pesanti ricadute per l’intera collettività e per il sistema Paese.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“