Niente cabina di regia straordinaria sulla protesta Green Pass, oggi. Il Governo Draghi monitora la situazione ma si concentra sul prossimo Consiglio dei Ministri di domani, che si occuperà di Decreto fiscale. Non ci sarà la Rottamazione quater, verrà forse prorogata la CIG speciale fino a fine anno. L’INPS comunica che il deficit sale a 8,6 miliardi e che l’assenteismo per Green Pass non è stato quello atteso. I sindacati non hanno indetto manifestazioni ufficiali, dunque la protesta c’è ma è tutto sommato sotto controllo. Oltre a Draghi, anche il numero uno di Confindustria Bonomi dice no ai tamponi pagati ai dipendenti dalle imprese. Ma varie piccole e medie lo fanno e anche qualche grande gruppo disobbedisce. Vediamo cosa sta succedendo con la Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.
Picchetti ai cancelli a macchia di leopardo
I tamponi a 48 ore sono stati controllati a milioni di lavoratori nella giornata di oggi. Qualche ombra sulle regole c’è ancora, specie per il lavoro somministrato. Le manifestazioni sul Green Pass sono partite lentamente e risultate di poco conto nelle imprese manifatturiere. Mentre migliaia di persone sono confluite nelle aree portuali sia a Trieste che Genova. A Trieste incrociano le braccia il 30% dei lavoratori, circa seimila, con una gran parte di autotrasportatori stranieri vaccinati con Sputnik-V privi di indicazioni. A Genova i lavoratori no vax bloccano la rampa d’accesso della sopraelevata e alcuni varchi del porto. Fanno passare solo i passeggeri ma non le merci. Risultano presidiati anche il porto di Ancona e quello di Gioia Tauro. Mentre a Venezia, Napoli e Palermo i portuali sono andati al lavoro come sempre. Scioperi contenuti sono partiti in aziende sul territorio, tra cui Ferrari, Zoppas ed Electrolux.
Green Pass Day con proteste pacifiche nei porti e molte aziende pagano i tamponi
Confindustria dice no ai tamponi pagati dalle aziende. Ma qualcuno disobbedisce. Il supermercato biologico Natura Sì è stato tra le prime aziende ad annunciare ai 1.650 dipendenti l’offerta di un contributo consistente ai no vax. Anche Ex Ilva- Acciaierie Italia pagherà il tampone ogni 48 ore per consentire l’accesso nei luoghi di lavoro ai 1.600 dipendenti dell’ex impianto che non risultano vaccinati. Le prime aziende metalmeccaniche della provincia di Bologna che hanno deciso di pagare i tamponi sono Ducati Motor e Toyota Material Handling. FIM CISL, FIOM GCIL e UILM UIL hanno segnalato anche i casi di Gd (gruppo Coesia), Ima, Bonfiglioli Riduttori e altre di piccole e medie dimensioni.
Piccole e medie imprese indulgenti coi no vax
Green Pass Day con proteste pacifiche nei porti e molte aziende pagano i tamponi. Nel settore moda offrono tamponi gratis molte piccole e medie imprese. Fra queste ultime il gruppo Piquadro che produce accessori in pelle anche coi marchi The Bridge e Lancel. Tamponi gratis sino a fine anno anche per vare piccole aziende del settore tessile, arredamento e forniture per la nautica. Ma non tutte ci stanno, per esempio la sigla di cosmetica Kiko ha confermato l’applicazione della linea Draghi.