La soluzione era sotto gli occhi di tutti, ma era necessario attendere il naturale sviluppo delle vicende per giungere alla conclusione dell’eurodramma greco. Tsipras è capitolato di fronte all’inevitabile e ha scelto di fare ciò per cui è stato eletto: il primo ministro che traghetterà la Grecia fuori dall’austerity e forse dalla crisi.
Dopo una settimana cruciale di intense negoziazioni, si avvia alla conclusione il piano che con buona probabilità è stato partorito diverse settimane fa da un regista d’eccezione: Angela Merkel. Un copione già visto in Grecia, ma che ricordano bene anche Italia e altri paesi e che si basa sull’assunto che qualunque accordo scaturirà sabato dall’eurogruppo non potrà mai essere passato dalla maggioranza parlamentare che sostiene il governo di Tsipras.
Cosa succederà ora?
Formalizzazione dell’accordo sabato in cui a Tsipras sarà concesso di salvare la faccia in cambio di garanzie reali sulla tenuta dell’esecutivo. Entra ora in gioco il leader di Neo Demokratia ed ex primo ministro ellenico Samaras che ha già fornito ai creditori europei mercoledì e a Tsipras oggi su Kathimerini, garanzie di sostenere il governo nell’approvazione parlamentare dell’accordo che non potrà fare affidamento sui voti della frangia estrema di Syriza, Piattaforma Sinistra, che ha già dichiarato di dare battaglia al primo ministro se dovesse trovarsi a votare il compromesso.
Verrà meno la maggioranza parlamentare al governo e l’esecutivo cadrà, ma una situazione tale non sarebbe accettabile perchè creerebbe instabilità politica, la peggiore nemica di ogni accordo. Qui entra in gioco l’attore chiave: il presidente della Repubblica greca Prokopis Pavlopoulos e navigato politico della destra ellenica. Il presidente ha già messo le mani avanti la settimana scorsa dichiarando che, rapprensentando le forze democratiche e il popolo greco, il suo ruolo è quello di “far sì che il Paese rimanga in Europa e nella zona euro”.
Il parlamento ellenico vota l’accordo sabato o domenica, successivamente la Germania vota l’accordo in tempo per sbloccare i fondi di cui la Grecia ha bisogno per pagare il Fondo Monetario Internazionale.
A questo punto tutti i pezzi della scacchiera sono al loro posto per lo scacco finale: governo di unità nazionale e di ampia rappresentazione democratica formato da Syriza e Neo Demokratia con Tsipras premier finalmente liberato dagli estremisti del partito. La scelta di Tsipras sarà inevitabile per evitare l’errore fatto in precedenza di scavalcare la volontà popolare e che ha fomentato i populismi antieuropei di mezzo continente, un autogol clamoroso che rischia di inficiare completamente il capolavoro politico della Merkel.
Rimarranno nodi da risolvere soprattutto per il deterioramento dei rapporti personali tra gli esponenti delle finanze Schauble e Varoufakis: forse anche loro fanno parte del progetto e forse le loro teste rientrano nell’accordo. Ma questo è argomento per una discussione futura: per ora è scacco matto!
Market Movers
Alle 16:00 negli Stati Uniti il dato Michigan sulla fiducia dei consumatori è atteso stabile a 94.6 rispetto alla rilevazione precedente.
Alle 17:15 conferenza stampa del governatore della Bank of England Carney.
EURUSD
La moneta unica si avvia ad una chiusura di settimana poco mossa rispetto ai livelli degli ultimi due giorni aprendo la sessione europea in area 1.12 dopo che le negoziazioni sul tema greco hanno raggiunto l’apice all’eurogruppo di ieri. L’accordo raggiunto ieri sul tema migranti è ulteriormente indicativo del clima di distensione tra i capi di governo dell’Unione Europea, atteggiamento che sta restituendo sicurezza al cambio EURUSD che si appresta ad affrontare una giornata senza spunti macroeconomici a parte l’indice Michigan di fiducia in uscita negli Stati Uniti nel pomeriggio.
GBPUSD
La sterlina torna a salire sfruttando la parziale debolezza del biglietto verde punito da dati macroeconomici non particolarmente esaltanti. Differentemente dalla moneta unica, tuttavia, il cable recupera oltre una figura dai minimi di settimana attestandosi in apertura dei mercati europei in area 1.5750. Una ritrovata fiducia legata anche dal successo, a detta del primo ministro britannico Cameron, dei negoziati con l’Unione Europea: negoziati passati in secondo piano e messi in ombra dalla tematica greca, ma che ottengono il risultato confortante di togliere spinta all’impeto referendario della destra inglese. I mercati, soprattutto quelli inglesi, accolgono infatti con favore un compromesso tra UE e UK che mantenga Londra all’interno dell’Europa.
USDJPY
I dati giapponesi usciti nella notte hanno confermato le preoccupazioni di Kuroda sulle dinamiche inflazionistiche che rimangono tuttavia limitate alla città capitale Tokyo, mentre il dato nazionale sorprende al rialzo, anche se di poco. Risulta molto incoraggiante invece la spesa delle famiglie che recupera in modo marcato mandando lo yen verso un rafforzamento in area 123.20. L’apertura dei mercati europei vede un lieve storno di USDJPY dai minimi fino in area 123.40 con le prospettive di un nulla di fatto durante la giornata.
Emanuele Rigo
Ava Trade