Governo a lavoro per circa 60.000 assunzioni nelle scuole

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Per evitare che a settembre si verifichi la stessa ondata di supplenti che vi fu lo scorso anno, il Governo ha deciso di stabilizzare circa 50-60.000 precari nella scuola. Ciò in quanto la recluta a mezzo di normali concorsi non è praticabile. Stante la difficoltà di espletarli in un arco di tempo così ristretto.

Sicché, con la stabilizzazione dei precari, oltre a risolvere un’esigenza pratica imminente, si ha la possibilità di attutire, per quanto possibile, il tanto annoso problema del precariato. Si pensi che detto fenomeno assume dimensioni rilevanti soprattutto tra i giovani. Infatti, il 78% dei docenti con meno di 35 anni ha un contratto a tempo determinato.

Poi, al di sopra dei 35, e fino ai 49 anni, i precari ammontano a circa il 18%. Insomma, siamo a percentuali di gran lunga superiori rispetto a quelle degli altri Paesi europei.

In definitiva, dai calcoli effettuati, c’è necessità di reperire a breve ben 90.000 insegnanti, considerato che i posti rimasti vacanti ammontano a circa 60.000

A questi vanno aggiunti quelli che a settembre si libereranno per effetto dei pensionamenti. Pari a 27.500.

Pertanto, il Governo è a lavoro per circa 60.000 assunzioni nelle scuole.

Come verranno coperti i posti vacanti nella scuola

Il possibile programma di Governo potrebbe essere il seguente.

32.000 insegnanti dovrebbero provenire dal concorso straordinario semplificato che aveva indetto l’ex Ministro dell’Istruzione. A breve, verranno proclamati i vincitori dello stesso.

Restano, dunque, gli ulteriori 60.000 posti da coprire. Per essi, come indicato, non possono essere aperti nuovi concorsi, non essendo utili a reperire le risorse entro settembre.

Quindi, in alternativa, si pensa di indire un corso-concorso semplificato, che consenta ai precari di avere ingresso stabile. E ciò attraverso una comparazione dei titoli di servizio

In seguito alla selezione, in tal modo effettuata, essi dovranno proseguire con un anno di formazione. Con possibilità di immissione nel ruolo per il 2022/23. Altra opzione plausibile potrebbe essere quella di rinviare di un anno la mobilità per poi stabilizzare tutti i precari, in ordine di graduatoria.

In conclusione, il Governo è a lavoro per circa 60.000 assunzioni nelle scuole ma non si è deciso in maniera definitiva come procedere per coprire i posti vacanti.