Gli psicologi individuano 5 atteggiamenti piuttosto comuni che impediscono di essere felici

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Il primo ostacolo del raggiungimento della felicità è la ricerca della felicità. Lo dice il Dalai Lama e non solo. Infatti più che di uno stato d’animo stiamo parlando di un’emozione, al pari della rabbia, della tristezza. Per questo motivo, sarebbe opportuno anelare al raggiungimento del benessere. Anche secondo l’OMS, l’obiettivo di tutte le persone e della stessa organizzazione è il raggiungimento del più alto livello possibile di salute, uno stato di benessere fisico, mentale e sociale.

Partendo da queste considerazioni gli psicologi individuano 5 atteggiamenti piuttosto comuni che impediscono di essere felici, ossia di stare bene.

La ricerca continua della felicità

Il fatto di ricercare sempre come essere felici porta all’infelicità. Infatti, questa ricerca, tende a farci desiderare sempre qualcosa in più di quel che abbiamo. Ciò ci impedisce di goderci i risultati che abbiamo già raggiunto e la bellezza delle cose che ci circondano.

Preoccuparsi del futuro

Le preoccupazioni, così come i sensi di colpa, sono una perdita di tempo. Quel che è stato è stato e non si può tornare indietro. Il futuro invece è da costruire e possiamo cambiare solo le cose che sono alla nostra portata. Preoccuparsi è inutile: fa perdere tempo ed energie. Produce ansia e stress. Sarebbe opportuno invece occuparsi, agire per cambiare una situazione che non ci fa stare bene.

Desiderare sempre qualcosa

Anche nella filosofia buddhista si afferma che la pace interiore sta nell’assenza di desiderio. Desiderare è umano. La società tuttavia ci spinge a volere sempre qualcosa in più: una casa più grande, più denaro, un lavoro migliore. Si desidera sempre qualcosa dando poca importanza al piacere del costruire.

Frustrarsi continuamente

È normale che spesso i progetti non si realizzino, che le ambizioni rimangano tali. Oggigiorno, però, le persone hanno bassissima tolleranza alla frustrazione. Invece di agire per trovare una soluzione ad un problema, si tende a lamentarsi, ad autocommiserarsi, a colpevolizzare l’ambiente e le circostanze per i propri insuccessi. La psicologa Irene Lopez propone di superare la frustrazione con l’azione: per esempio profilando varie azioni alternative per superare l’empasse.

Procrastinare sistematicamente

Quando un traguardo sembra troppo lontano e difficile da raggiungere, si tende a posticipare.  Il risultato, secondo la Lopez, è la frustrazione, la bassa autostima, ansia e depressione. Sarebbe meglio, invece, organizzarsi e proporsi piccoli passi per avanzare. Se l’impresa è complicata, darsi il tempo per pensare e riposare.

Ecco svelati quelli che gli psicologi individuano come 5 atteggiamenti piuttosto comuni che impediscono di essere felici. Alcune di queste abitudini e atteggiamenti sono frutto della cultura occidentale, volta sempre al raggiungimento del successo. Di contro, però, le nuove generazioni, come i Millenials, non sono state abituate all’idea dello sforzo. L’impegno, che passo dopo passo porta a dei risultati, è sia un valore, sia un processo da godersi e che produce benessere.