Sarà che il mercato russo rappresenta un’importante fetta delle esportazioni, ma gli ottimi conti del 2021 e la politica di espansione non bastano a Italian Wine Brands che potrebbe continuare al ribasso. Tuttavia, va anche osservato che il ribasso ha origini lontane e non è direttamente collegato alle tensioni internazionali in corso.
È da inizio agosto, infatti, che il titolo è al ribasso e non accenna a dare segnali di inversione. Questa debolezza, però, non è attribuibile solo al titolo Italian Wine Brands, ma è tutto il settore che nell’ultimo anno è stato molto debole. Basti pensare che la performance media è stata del -16% circa e che anche un titolo come Campari ha perso oltre l’8%.
La valutazione del titolo Italian Wine Brands
Dal punto di vista della valutazione il titolo è messo molto bene. Qualunque sia l’indicatore utilizzato, infatti, l’analisi in termini di multipli di mercato esprime una forte sottovalutazione. Ad esempio, il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sottovalutazione di circa il 50%. Inoltre, il titolo è valutato in 2022 a 0,71 volte il suo fatturato, ovvero livelli di valutazione molto interessanti rispetto ad altre società quotate.
Un altro punto di forza, poi, è rappresentato dalla forte crescita prevista per i prossimi anni. Tanto che negli ultimi 12 mesi la stima da parte degli analisti del fatturato previsto è stata rivista sistematicamente al rialzo.
Secondo quanto riportato su riviste specializzate, gli analisti hanno un giudizio medio comprare e un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione del 76% circa.
Gli ottimi conti del 2021 e la politica di espansione non bastano a Italian Wine Brands che potrebbe continuare al ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica
Le azioni Italian Wine Brands (MIL:IWB) hanno chiuso la seduta del 20 maggio in ribasso del 2,17% rispetto alla seduta precedente a quota 2,85 euro.
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