I primi 3 mesi dell’anno le massicce vendite di titoli e azioni di Borsa, unite alle oscillazioni dei rendimenti sui titoli di Stato hanno eroso la nostra ricchezza. Secondo Bankitalia, gli italiani negli ultimi mesi hanno perso 140 mld fra BTP e azioni . Che tradotto vuol dire che il 3,2% in meno di quella ricchezza stimata al 31.12.2019. I numeri sono contenuti nero su bianco alla pagina 17 del documento di Via Nazionale appena reso noto ieri. Vediamone i contenuti che ci riguardano.
Il “Rapporto sulla stabilità finanziaria”
I dati sopra citati sono estratti dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” (n° 1/2020), le cui pagine 16-18 sono interamente dedicate alla situazione finanziaria delle famiglie. Da esso si evince come il loro portafoglio finanziario sia composto per quasi la metà da strumenti direttamente legati agli andamenti dei mercati. Quali sono questi strumenti? Obbligazioni governative o corporate, quote di fondi comuni d’investimento, prodotti assicurativi, azioni e fondi pensione. Prodotti che li si rinviene tanto nelle famiglie i cui redditi sono sopra la mediana (circa il 50% della loro ricchezza), tanto per quelle poste sotto la mediana (quasi il 25% del oro portafoglio).
La stime delle vendite
Il mese nero delle vendite dei titoli di Stato è stata sicuramente a marzo, dopo il saldo negativo di febbraio. A vendere sono stati maggiormente i capitali stranieri. Banca d’Italia ha appurato come dall’ultima settimana di febbraio il differenziale tra i BTP decennali italiani e tedeschi abbia subito un forte rialzo (lo spread). Assorbito poi in parte dall’opera della BCE tramite il c.d. Pepp (il nuovo programma di acquisti di bond governativi).
Costo medio del debito invariato al 2,6%
Il rapporto di Bankitalia ha stimato come i tassi d’interesse in asta siano in media saliti di 45 punti base a marzo. Questo rialzo generalizzato ha portato anche i titoli con scadenze brevi in territorio positivo. Quanto invece sul costo medio del debito, esso resta stabile al 2,6%, malgrado il rialzo dei tassi a marzo. I motivi di tale stabilità al 2,6% sono legati: 1) alla lunga vita media residua dei titoli in circolazione (6,9 anni alla fine di marzo); 2) alla sopraggiunta scadenza di titoli con tassi più elevati.
I timori di Bankitalia
Secondo gli autorevoli economisti di Banca d’Italia, la situazione purtroppo potrebbe peggiorare da qui ai mesi a venire. Specie per i nuclei familiari posto sotto la mediana. Perché? Semplice. La ragione sarebbe direttamente legata alla necessità di dover liquidare un pò di prodotti (le c.d. posizioni, come suol dirsi in gergo), che vadano a mitigare i forti cali dei redditi. Il classico gruzzoletto conservato per la tempesta, che in questo 2020 è giunta e si porterà via una parte dei risparmi. Sempre alla pagina 17 si legge come circa 2/3 di tali famiglie abbiano attività finanziarie al di sotto dei €5.000.
Quello che purtroppo era nell’aria, ora è stimato nei numeri: gli italiani negli ultimi mesi hanno perso 140 mld fra BTP e azioni. Non poco per un paese che vive da anni una situazione economica già non facile.