Dopo una partita di calcetto, molti si sentono come gli eroi epici dopo una battaglia contro i centauri. Dolori, stiramenti e lombalgia, se durano per giorni, non vanno sottovalutati. Ciascuno di questi malesseri richiede una valutazione diversa. Possiamo attendere tre giorni prima di rivolgersi al medico, ma non di più. Spieghiamo perché con gli Esperti della Redazione Allenamento e Fitness di ProiezionidiBorsa. Ecco gli errori da non fare se abbiamo dolori dopo una partita di calcetto.
Lavare la macchina fa male
Gli stiramenti sono lacerazioni delle fibre muscolari, spiega il fisiatra Diego Morelli di Ravenna. Quelli che interessano la schiena sono piuttosto comuni e quando avvengono per traumi diretti, c’è poco da fare. Bisogna attendere che i muscoli coinvolti completino le varie fasi di guarigione dei tessuti. Agevoliamo spalmando della pomata all’arnica. Se ci sentiamo meglio, possiamo rieducare i muscoli a svolgere la loro attività in modo corretto. Se la stiratura riguarda i muscoli del tronco, si devono evitare movimenti di allungamento e movimenti che portino il tronco flesso in avanti. Niente stretching con le ginocchia al petto, sollevamenti di pesi, uso della pedana ellittica in palestra. Qualche volta sentiamo dolore anche solo lavando la macchina con la spugna.
Gli errori da non fare se abbiamo dolori dopo una partita di calcetto
Portieri e difensori sono spesso affetti da lombalgia. Si verificano dopo lesioni lombari in estensione per prendere la palla a due mani e spesso il mal di schiena è accompagnato da fastidiosi dolori agli arti inferiori. I sintomi se trascurati si aggravano e generano in dolorosissime ernie lombari che oggi si curano con una tecnica poco invasiva, la nucleoplastica, studiata nel 2004 nell’ospedale olandese di Rijnstate in collaborazione con l’Università di Maastricht. I sintomi diminuiscono, invece, rafforzando i muscoli addominali. Anche in questo caso, aspettiamo al massimo due giorni prima di rivolgerci al fisiatra. Sono dunque sconsigliati i piegamenti sulle ginocchia detti ‘squat’, il sollevamento di valigie e in generale di pesi verso l’alto. In palestra stiamo alla larga dalla shoulder press machine. Proveremo sollievo, invece, con gli esercizi detti ‘crunch’ addominali o semplicemente con lo stretching, portando le ginocchia al petto quando siamo distesi a letto.
Sono efficaci i cerotti riscaldanti o le fasce lombari, con inserti che sviluppano calore per 12 ore. Tuttavia, dopo i 30 anni non è opportuno metterli a diretto contatto con la pelle. Meglio indossare sotto una maglietta di cotone.