Il codice civile prevede varie forme e tipi di testamento. Tra queste l’articolo 602 prevede il testamento olografo. Questo tipo di testamento è particolare perché il testatore può redigerlo in solitudine e in autonomia. Infatti, non è necessario che il notaio assista il testatore nella sua estensione e, poi, nella conservazione. Chi lascia le sue ultime volontà con il testamento olografo deve scriverlo, datarlo e firmalo esclusivamente di proprio pugno.
Queste caratteristiche fanno di questo tipo di testamento non solo la modalità meno costosa e semplice, ma anche quella più riservata. La legge richiede che il testatore sia maggiore d’età, capace di intendere e volere e non interdetto. Il codice civile, come anticipato, richiede essenzialmente tre elementi necessari perché il testamento olografo sia valido. Deve essere autografo, cioè scritto a mano dal testatore, va poi datato, e infine, ultimo requisito, il testatore deve sempre sottoscriverlo di proprio pugno.
Le regole del testamento olografo
La data è molto importante almeno per due motivi. Il primo è che aiuta a stabilire se in quel momento il testatore era capace di intendere e volere. E poi, determina l’ordine di precedenza tra eventuali testamenti plurimi. Infatti, il testatore potrebbe redigere più testamenti che recano disposizioni diverse e la data serve proprio a determinare il testamento prevalente. Dunque, la data è un fattore molto importante. Gli eredi possono contestare la validità del testamento olografo e possono anche dimostrarne la revoca proprio utilizzando la data.
Infatti, utilizzando la data gli eredi potrebbero dimostrare che in quel periodo il testatore non era capace di intendere e volere. Questo perché magari affetto da una malattia che ne riduceva molto la lucidità e questo potrebbe costituire un elemento di prova davanti al giudice. Allo stesso modo la data è molto importante, come ricordato, perché gli eredi potrebbero dimostrare che esiste un testamento successivo con disposizioni incompatibili.
Gli eredi possono contestare la validità del testamento olografo e possono anche dimostrarne la revoca facendo attenzione a questo aspetto importante e sottovalutato
Il Tribunale di Ferrara con la sentenza 163 del 2022 ricorda un aspetto importante legato alla validità e alla revoca del testamento. Infatti, la Corte spiega che non è la semplice esistenza di un testamento successivo che revoca quello precedente. Bisogna, infatti, verificare che le disposizioni del testamento successivo siano del tutto incompatibili con quelle del precedente. Solo in questo caso si può considerare tacitamente revocato il testamento precedente.
Se il testatore non revoca espressamente il testamento precedente, si applica questo criterio dell’incompatibilità. La giurisprudenza va anche oltre e spiega che se ci sono più testamenti e quello successivo non revoca anche tacitamente le disposizioni del precedente, queste rimangono valide. Dunque, gli eredi devono fare molta attenzione a valutare le disposizioni nei vari testamenti. Perché se quelle dei precedenti testamenti non sono incompatibili con quelle dei successivi, le prime sono del tutto valide ed efficaci.
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