Dal primo luglio tanti cambiamenti in arrivo che investono anche gli acquisti esteri. Infatti, gli acquisti online cambiano dal 1° luglio con regole diverse di tassazione con una soglia di spesa ma sarà conveniente acquistare all’estero? Analizziamo cosa cambia per capire se conviene ancora effettuare shopping online.
Gli acquisti online cambiano dal 1° luglio con regole diverse di tassazione con una soglia di spesa ma sarà conveniente acquistare all’estero?
Le vendite intracomunitarie online, dal primo luglio saranno soggette a regole diverse di tassazione che comporterà cambiamenti sostanziali. Entreranno a far parte della nuova tassazione i beni ceduti e trasportati da uno Stato comunitario all’altro (dal consumatore finale).
La nuova normativa fiscale prevede che si dovrà applicare l’Iva nel Paese di provenienza dei beni se il valore della cessione non supera i 10.000 euro. Il superamento di tale soglia fa scattare l’applicazione dell’IVA nel Paese di destinazione.
Vendite a distanza interessate alla nuova normativa
Interessati alla normativa sono le prestazioni di servizi elettronici, di teleradiodiffusione e di telecomunicazioni. Inoltre, come sopra specificato anche tutte le vendite intracomunitarie per importi che superano la soglia di 10.000 euro.
Tuttavia, ci sono delle opzioni, infatti, il fornitore dei beni venduti online a distanza, può decidere di non applicare la soglia degli acquisti di 10.000 euro. Però il fornitore della cessione o prestazione, si vincola ai fini IVA nel rispetto della soglia massima per due anni.
Ad esempio, un imprenditore italiano che nell’anno 2020 ha effettuato vendite a distanza intracomunitarie per un valore sotto la soglia di 10.000 euro, dal 1° luglio 2021 può avvalersi dell’opzione dei due anni. A condizione che nei primi sei mesi del 2021 non ha superato la soglia dei 10.000 euro.
Dalla nuova tassazione non sono esonerati le imprese a regime forfetario, che dovranno applicare obbligatoriamente l’imposta su tutte le vendite intracomunitarie dal 1°luglio. Bisogna sempre considerare la soglia dei 10.000 euro.
Inoltre, la normativa in vigore dal primo luglio 2021 è valida per i soggetti passivi stabili nell’Unione Europea. Sono escluse le imprese che hanno sedi anche in altri Stati comunitari.
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