Le misure emergenziali continuano e, ben lungi dall’accogliere l’istanza del CNF (Consiglio Nazionale Forense) che aveva chiesto una priorità nella vaccinazione per avvocati e magistrati, si sono stabilite delle proroghe.
In particolare, con il decreto legge approvato ieri sera dal Governo, si è stabilito che le udienze saranno telematiche fino al 31 luglio. Quindi, inevitabilmente, stando all’andamento che c’è stato fino ad oggi, la conseguenza è che la giustizia rallenta.
Sicché, anche se lo stato di emergenza finisse prima, le udienze continueranno ad essere gestite come avvenuto finora. Cioè da remoto.
In realtà, il problema delle lungaggini processuali esisteva anche prima. E ciò perchè in Italia non esiste una legge che imponga ai magistrati di emettere le sentenze in un tempo massimo tollerabile.
In altri termini, il processo non è scandito da tempi certi e imprescindibili. Di conseguenza, la situazione emergenziale ha solo messo in luce le pecche preesistenti. Rendendole endemiche e intollerabili.
Cosa si è deciso con riguardo alla giustizia
Ebbene, la giustizia, già sacrificata dal fatto di essere talvolta dubbia e incerta, viene ulteriormente inficiata dalla circostanza di essere posticipata rispetto ad altre priorità.
Quindi, la giustizia rallentata ancora: le udienze saranno telematiche fino al 31 luglio.
A ben vedere, però, non è tanto la circostanza che l’udienza debba avvenire per via telematica a rovinare tutto. Bensì i rinvii su rinvii, giustificati dall’emergenza sanitaria.
Ad onta di ciò, tutta l’attività giudiziaria continuerà in modalità telematica. E le udienze verranno condotte in videoconferenza.
Si continuerà, inoltre, con il deposito digitale degli atti sia nei procedimenti civili che in quelli penali.
Nel settore penale, poi, si è insistito, in particolare, sull’efficientamento del portale del processo penale telematico. Di cui si è denunciata costantemente la carenza.
Tuttavia, finché lo stesso non sarà riattivato, è consentito il deposito di atti e documenti in modalità cartacea.
Infine, altra norma del decreto emanata in questo ambito, è intervenuta a definire tempestivo il deposito eseguito entro le ore 24 del giorno in cui scade il termine.