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Crespi d’Adda
Si tratta di un villaggio operaio che si trova a Capriate di San Gervasio, in provincia di Bergamo. E’ uno dei pochissimi villaggi rimasti pressoché intatti e testimoni di quel momento storico rappresentato dalla Rivoluzione Industriale.
Crespi d’Adda, per alcuni aspetti, ricorda Ivrea, la città olivettiana. È l’esempio più famoso in Italia di una tipica città aziendale, sorta per il volere dei cosiddetti imprenditori illuminati. Appartengono a questa categoria gli industriali che si prendono a cuore il benessere dei propri dipendenti. Proprio come Olivetti.
Il villaggio operaio
Uno dei settori di maggior rilievo nella zona era ed è il tessile. Fu l’imprenditore Cristoforo Crespi a decidere la fondazione del “villaggio operaio” per garantire ospitalità agli operai della sua azienda. Con il figlio Cristoforo l’attività avviata dal padre giunge al suo definitivo assetto. Il benessere dei lavoratori era alla base della concezione di azienda virtuosa. Quindi nacque Crespi d’Adda. Erano gli anni venti del novecento e le abitazioni multifamiliari erano tutte caratterizzate dalla presenza di un giardino per ognuna.
La pianta del villaggio è infatti geometrica e si sviluppa attorno alla strada principale: la fabbrica da un lato e le abitazioni dal lato opposto. Le case non erano tra di loro uguali e la differenza stilistica delle abitazioni conferisce a Crespi d’Adda un piacevole aspetto. Il villaggio era autosufficiente: vi trovano posto la scuola, un centro dove praticare sport, una chiesa e una stazione idroelettrica che garantiva l’approvvigionamento dell’elettricità.
Il sito oggi
Il sito venne progressivamente abbandonato a seguito del declino dell’attività industriale. Perciò Crespi d’Adda è rimasta sigillata a quell’epoca. La preziosità del villaggio e la testimonianza che rappresenta ne è valsa l’iscrizione alla lista dei patrimoni mondiali dell’umanità, avvenuta nel 1995.
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La città ideale del lavoro è oggi visitabile. La visita prende avvio dall’ingresso centrale. L’alta ciminiera è infatti fiancheggiata dagli edifici dove trovano posto gli uffici amministrativi ed accoglie i visitatori. Inoltre da non perdere è senza dubbio la villa-castello dove abitava la famiglia Crespi. I capannoni della fabbrica, le ville e le case operaie, tutto riflette la gerarchia del lavoro. Dal castello alle case, Crespi d’Adda testimonia una felice intuizione. Visitarla equivale a fare un tuffo di cento anni nell’Italia che si avvia ad un processo di industrializzazione che avrà il suo boom nei decenni successivi.