Ufficialmente il terzo trimestre di quest’anno può essere considerate il peggiore sui mercati azionari dal 2011 largamente a causa delle preoccupazioni sulla crescita cinese, tracollo dei prezzi delle commodities e prospettiva del rialzo dei tassi negli Stati Uniti.
Gli esponenti della Federal Reserve continuano a sostenere che il primo rialzo dopo l’era Quantitative Easing dovrebbe avvenire durante il corso di quest’anno, a meno che non si verifichi un’inversione di tendenza marcata sui trend di ripresa dell’economia a stelle e strisce oltre che globale. Oggi sono previste le apparizioni pubbliche di Bullard (Governatore FED St. Louis ndr) e Fischer (Vicepresidente Federal Reserve ndr), due voci molto rilevanti nelle decisioni dell’istituto di Washington.
Al di là delle prospettive di crescita che continuano a macinare risultati positivi, rimane comunque il focus della FED sui fondamentali a stelle e strisce a cui la politica monetaria rimane ancora saldamente legata anche per effetto del doppio mandato: inflazione stabile e massima occupazione. Nonostante il tasso di disoccupazione USA viaggi in area 5.1%, ovvero in area di massimo impiego, sembra che la FED abbia ancora parecchie preoccupazioni sulla tenuta dell’economia nazionale.
Sul fronte europeo, invece, torna il sereno: la settimana è stata contraddistinta da un’ampia volatilità e da sessioni di contrattazioni in ampio territorio positivo nella prima parte della giornata e storni anche rilevanti per l’effetto dell’entrata in gioco di Wall Street. Una situazione che comunque il presidente della BCE descrive come positiva anche per il ritorno della crescita dopo anni di stagnazione. Draghi, nel discorso tenuto a New York ieri sera, ha sottolineato come l’eurozona sia in una fase di crescita incoraggiante e ha richiamato l’attenzione sulla necessità di creare maggiore integrazione a livello Europeo per raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi.
Market Movers
10:30 Regno Unito PMI Costruzioni cons. 57.5 prec. 57.3
14:30 Stati Uniti Nonfarm Payroll cons. 203k prec. 173k
14:30 Stati Uniti Disoccupazione cons. 5.1% prec. 5.1%
15:00 Stati Uniti Discorso Bullard (FOMC)
19:30 Stati Uniti Discorso Fischer (FOMC)
EURUSD
La giornata di contrattazioni in Europa si apre poco variata per la moneta unica che continua a transitare nell’intorno di 1.1150 in attesa dei dati sui nonfarm payroll negli Stati Uniti. Proprio per la rilevanza dell’indicatore sullo stato di salute del mercato del lavoro a stelle e strisce la prima parte della giornata sarà caratterizzata da un sostanziale nulla di fatto a cavallo proprio dell’area di 1.1150, salvo poi assistere ad un aumento della volatilità in prossimità dell’apertura di Wall Street.
GBPUSD
La sterlina inglese continua nella sua fase di debolezza a ridosso di 1.5150 dopo che i dati sul comparto manifatturiero di ieri hanno mostrato una tendenza ancora troppo debole per un ripristino completo della fiducia nell’economia d’oltremanica. L’attesa per oggi dei dati sul comparto edilizio potrebbero tuttavia risollevare le sorti del cable e riportarlo sopra 1.5150 in caso di risultati positivi, come sembra atteso. Attenzione anche al pomeriggio con la pubblicazione del dato sui nonfarm payroll negli Stati Uniti e conseguente aumento della volatilità.
USDJPY
Ancora una volta il rallentamento della volatilità sullo yen giapponese ha portato il rapporto con il biglietto verde ad una lateralizzazione a cavallo del livello pivotale di 120.00 rispecchiando così anche l’andamento del mercato azionario del Sol Levante con l’indice Nikkei della borsa di Tokyo che chiude invariato a +0.02%. L’attesa passa quindi al dato sui nonfarm payroll anche a causa della chiusura di oggi di Shanghai che ha reso le contrattazioni poco vivaci nella sessione asiatica.
Emanuele Rigo
Ava Trade