Giornata storica per la Fed

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Con la conclusione della riunione di politica monetaria della FED di questa sera, il governatore Janet Yellen sarà chiamato a togliere la riserva su quello che si appresta ad essere l’evento più importante dall’inizio della crisi finanziaria e possibilmente rialzare i tassi d’interesse negli Stati Uniti di 25 basis point portandoli a 0.50%, in una mossa che rappresenta la prima manovra restrittiva dopo quasi 9 anni.



Ma l’attenzione questa sera non sarà concentrata sulla mossa della FED che verosimilmente chiuderà l’era dei tassi a zero, quanto sulla comunicazione che ha assunto un ruolo sempre più centrale nella strategia della Federal Reserve.

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Le motivazioni che rendono così rilevante il ruolo di un messaggio comunicativo dovish (accomodante ndr) è legato a diversi fattori che assumono un’importanza fondamentale. La prima è la divergenza in termini di politica monetaria con le altre principali banche centrali che spingerebbe ulteriormente al rialzo un dollaro forte mettendo sotto pressione i comparti industriali e esportazioni negli Stati Uniti. La seconda è la spaccatura nel consiglio direttivo che vede contrapposti falchi e colombe: Janet Yellen, che fa tradizionalmente parte del fronte accomodante, si trova nella situazione di dover dar voce e farsi promotrice del fronte dei falchi, ma senza scontentare la posizione sempre più influente dell’economista Lael Brainard che avallerà il rialzo, ma solo in cambio di un messaggio estremamente accomodante e dell’impegno da parte di Constitution Avenue a procedere con gradualità nei prossimi rialzi.

Sono infatti troppi i rischi per i mercati che possano derivare da un passo falso durante il FOMC di questa sera e Janet Yellen non può e non vuole creare ulteriori turbolenze che potrebbero creare uno shock difficilmente gestibile.

Proprio per questi motivi la riunione di questa sera non fornirà particolari spunti di sorpresa e si concluderà con un risultato ampiamente scontato dai mercati.

 

La questione politica

Appare però sempre più chiaro che la decisione della Federal Reserve risulti maturata in un contesto più politico che di mera valutazione dei dati macroeconomici. È fondamentale analizzare la questione da un punto di vista di evoluzione politica in vista delle prossime presidenziali del 2016 e in questo senso rivedere le ultime comparizioni della Yellen di fronte alle commissioni bancaria e finanziaria di Senato e Camera, oltre all’analisi delle proposte legislative sul cosiddetto “Audit the FED” (supervisione della FED) per comprendere quale sia la reale agenda di Janet Yellen. Il governatore, nominato dal presidente democratico Barak Obaman, ha infatti intenzione di non scontentare il Congresso attualmente a guida repubblicana in vista delle prossime elezioni che potrebbero incoronare il GOP alla Casa Bianca. Contestualmente vuole mantenere saldamente il controllo sulla politica monetaria e sul “mandato duale” (massima occupazione e stabilità dei prezzi ndr) che, per ragioni più filosofiche che pratiche, i Repubblicani intendono limitare al mantenimento della stabilità delle dinamiche inflazionistiche, dimostrando in quest’ultimo caso che l’introduzione della versione della Taylor-Rule proprosta dai repubblicani è fondamentalmente sbagliata.

 

Market Movers

09:30 Germania PMI manifatturiero prel. cons. 53.0 prec. 52.9

10:00 Eurozona PMI Manifatturiero Markit prel. cons. 52.8 prec. 52.8

10:00 Eurozona PMI Servizi Markit prel. cons. 54.1 prec. 54.2

10:00 Eurozona PMI Composito Markit prel. cons. 54.2 prec. 54.2

10:30 Regno Unito Disoccupazione cons. 5.3% prec. 5.3%

11:00 Eurozona Inflazione a/a cons. 0.1% prec. 0.1%

11:00 Eurozona Inflazione core a/a cons. 0.9% prec. 0.9%

11:00 Eurozona Bilancia commerciale cons. 21.5b prec. 20.5b

14:30 Stati Uniti Permessi edilizi cons. 1.150m prec. 1.161m

20:00 Stati Uniti Riunione politica monetaria FOMC cons. 0.50% prec. 0.25%

20:30 Stati Uniti Conferenza stampa Yellen (FOMC)

22:45 Nuova Zelanda PIL t/t cons. 0.8% prec. 0.4%

 

EURUSD

La moneta unica, dopo la pubblicazione dei dati macroeconomici in Europa questa mattina, si attesta in area 1.0920 scontando già nella prima parte della giornata la mossa della FED e una comunicazione particolarmente dovish (accomodante ndr) e che potrebbe estendere la discesa verso 1.0850 in concomitanza del FOMC di questa sera. Tuttavia la previsione di movimento per il rapporto tra moneta unica nei confronti del biglietto verde, proprio per i fattori descritti nella parte introduttiva, è destinata a muoversi verso l’alto arrivando a toccare quota 1.10 ed eventualmente estendere i rialzi verso 1.1050 anche a partire dalla sessione asiatica entrante.

 

GBPUSD

Biglietto verde in rafforzamento contro la sterlina inglese che si attesta in apertura dei mercati europei in area 1.5050 salvo continuare la discesa verso quota 1.50 nonostante i dati sull’occupazione che scende al 5.2% dal 5.3% precedete. Tuttavia, la componente di dinamica salariale continua ad essere debole e deludente rispetto alle attese, elemento che potrebbe contribuire al consolidamento dell’area 1.50 in attesa dei dati macro statunitensi del pomeriggio e della riunione di politica monetaria della FED.

 

USDJPY

Lo yen perde terreno anche durante la sessione asiatica e si appresta ad affrontare la sessione europea in area 122.00 nel rapporto con il biglietto verde dopo che l’andamento della notte è stato guidato dalla performance dell’azionario con l’indice di riferimento Nikkei della borsa di Tokyo che accelera ieri attestandosi a +2.61%. L’attesa per oggi è per un movimento laterale in attesa dei dati macro del pomeriggio e della riunione di politica monetaria della FED, dove il FOMC dovrebbe alzare i tassi d’interesse. Tuttavia, il rafforzamento del biglietto verde è condizionale al messaggio che il governatore Yellen restituirà ai mercati e qualora questo non fosse accomodante come atteso.

Emanuele Rigo

Ava Trade