Rientro dalle vacanze rovente e anticipato per il mondo politico italiano. Con in evidenza il caso Afghanistan che sta impegnando non stop il Premier Mario Draghi e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, dall’inizio della settimana. Il numero uno della Farnesina oggi ha confermato l’imbarco in sicurezza di tutti gli italiani. Poi ha tenuto una conferenza stampa col suo omologo russo Sergei Lavrov, che aveva già incontrato Draghi a Palazzo Chigi. Italia e Russia resteranno in contatto per monitorare la situazione in vista del G20 straordinario dedicato alla crisi di Kabul. La Russia ha confermato per suo conto un controllo scrupoloso dei propri confini.
Il caso Navalny nasconde ancora molti segreti
Ma sul tavolo dei colloqui c’erano altri dossier molto caldi, come il caso Alexey Navalny. “Ho detto al ministro Lavrov che bisogna applicare le legittime garanzie che gli spettano nel pieno rispetto dei diritti fondamentali”, ha spiegato il politico Di Maio ricordando a Lavrov il ruolo determinante di Mosca anche sulla crisi Ucraina. Ma sulla questione Navalny, Lavrov ha chiuso con un secco invito: “Mi rivolgo a tutti coloro che sono sinceramente interessati a comprendere questo problema. Leggano la trascrizione della riunione del Bundestag. Quando il governo tedesco ha risposto a domande estremamente specifiche dei deputati sulla situazione del cosiddetto avvelenamento di Navalny. Esaminati quei testi, chi può trarrà conclusioni molto importanti. La parte fondamentale è secretata, non è accessibile a tutti, per qualche ragione sconosciuta”.
Giornata politica rovente a Palazzo Chigi con Di Maio alle stelle e Durigon alle dimissioni
Prima dei riflettori accesi sugli incontri diplomatici internazionali, si sono spenti i fari su Silvio Berlusconi, avvistato all’Ospedale San Raffaele per un controllo medico. La giornata si era aperta però con le dimissioni del Claudio Durigon da sottosegretario all’Economia. Una mossa che ha messo fine alla bufera politica scatenata nelle ultime settimane. Meno di un mese fa scoppiò la bufera per una frase inopportuna: ripristinare il nome del fratello del Duce a Latina. Sul cancello del parco oggi dedicato ai giudici Falcone e Borsellino.
Tra i nomi in pole position Bitonci e Rixi
Giornata politica rovente a Palazzo Chigi con Di Maio alle stelle e Durigon alle dimissioni dalla squadra Draghi. Il sottosegretario all’Economia ha lasciato l’incarico stamane, dopo una ridda di pressioni, anche dal suo partito. “Per uscire da una polemica che sta portando a calpestare tutti i valori in cui credo. Anche svilire e denigrare la mia memoria affettiva”, ha spiegato in una lettera aperta deputato leghista. In pole per sostituirlo si fanno i nomi di Massimo Bitonci, che aveva ricoperto questo incarico nel primo governo Conte. Ma anche di Edoardo Rixi, ex sottosegretario assolto dall’inchiesta sulle spese pazze in Liguria.
Strascichi e ombre nella maggioranza politica
Il caso Durigon non ha spazzato via le tensioni nella maggioranza politica e anche in seno alla Lega. Che da tempo, senza fare nomi, chiede un passo indietro agli Interni dopo il fallimento degli interventi sui ‘rave party’ abusivi.