È stata una seduta in difesa per Piazza Affari. Un arroccamento per non cedere le posizioni, che ha permesso alle quotazioni di non franare, nonostante il forte calo dei principali titoli bancari. È stata una giornata delle streghe per le banche che rischiano il crollo. Vediamo perché, grazie all’analisi dell’Ufficio Studi di Proiezionidiborsa.
Seduta di arroccamento in difesa per la Borsa di Milano
In Piazza Affari è stata una seduta negativa, ma si può essere soddisfatti perché poteva andare anche peggio. Purtroppo questa osservazione l’avete già letta altre volte su queste colonne e questa è la misura di ciò che è oggi Piazza Affari. Una Borsa incapace di salire e che difende strenuamente le posizioni, arroccandosi in difesa.
Ed è quanto accaduto in questa ultima seduta della settimana, in cui l’indice Ftse Mib (INDEX:FTSEMIB), ha chiuso in ribasso dell’1,1% a 19.524 punti. Tutto sommato un risultato non drammatico per la criticità che presentava la giornata.
Oggi era una seduta piena di insidie. Prima di tutto era l’ultimo giorno della settimana e quindi soggetto a prese di beneficio degli investitori. Inoltre, ieri la Borsa USA ha chiuso in calo e questo poteva indurre gli investitori a vendere fin dall’avvio delle contrattazioni. In più oggi era la giornata delle tre streghe. Ovvero la seduta in cui coincidono scadenze di opzioni e future su indici e azioni.
Giornata delle streghe per le banche che rischiano il crollo
E le streghe in Borsa si sono viste ma nel comparto bancario, che ancora una volta ha vissuto una giornata terribile. La peggiore azione tra le blue chip è stata Bper Banca, che ha perduto il 4%. Pesante anche la giornata di Unicredit che ha ceduto il 3%. Banco BPM ha perso il 2,2% e Intesa l’1,6%.
È stata invece una giornata positiva per Diasorin, che ha guadagnato quasi il 6% grazie alla autorizzazione UE per i test salivari anti Covid. La notizia ha fatto schizzare i prezzi fino a 169,5 euro, per poi chiudere a 167,5 euro.
La prossima settimana, il superamento dei 170 euro spingerà il titolo al primo target di 175 euro. Sarà invece negativo un ritorno dei prezzi sotto 162,7 euro, che spingerà il titolo sul supporto a 157 euro.
Approfondimento
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