Gas: fusione per tre colossi cinesi

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Tre potenze unite fanno un colosso. Se l’operazione che serpeggia in Cina di accorpare un’unica azienda per gasdotti e oleodotti va a segno ci ritroveremo davanti ad una operazione di mercato mai avvenuta prima. Una riforma radicale nel settore energetico da far accapponare la pelle, visto che ci ritroviamo davanti a giganti nazionali cinesi in un settore strategico per il futuro del mondo con ricadute sul comparto difficili da prevedere.

Il progetto

Non è un’idea di oggi ma ora si sta mettendo il primo mattone per riuscire a fare ciò che sta nelle menti dello Stato cinese dal 2014. A rallentare come al solito la burocrazia e la politica. Ma per China National Petroleum Corporation (CNPC), China Petroleum and ChemicalCorp (Sinopec) e China National Offshore Oil Company (CNOOC), le tre potenze che si occupano di tutti i gasdotti e gli oleodotti le trattative per trovare la quadra stanno avvenendo a passo spedito negli ultimi tempi.

L’assetto societario dovrebbe essere così prefigurato: 40% allo Stato cinese tramite un’autorità di controllo, per le tre aziende quote a scalare: 30%, 20% e 10%.

Quanto vale la futura azienda

Nel settore energetico la nascita di questo colosso viene valutata secondo indiscrezioni intorno ai 100 miliardi di dollari. La strategia potrebbe prevedere dopo due , tre anni di funzionalità, poi lo sbarco sui mercati azionari. La quotazione in Borsa servirà per fare soldi in modo da ottenere capitali da utilizzare per finanziare progetti infrastrutturali.

Cosa dovrà fare la nuova costituenda società

La domanda di petrolio e gas è sempre più in aumento e la nuova costituenda società dovrà pensare a costruire nuove pipelines per usi sia industriali sia domestici. L’altro interesse sarà di gestire i depositi sotterranei di gas naturale e terminal di rigassificazione.

Cina regna l’ottimismo

La Cina guarda con ottimismo questa operazione perché ritiene che ci sarà  più efficienza e rapidità nell’espansione della rete nazionale di gasdotti e oleodotti. Infine miglioreranno le condizioni di accesso al sistema delle pipelines per operatori terzi.

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