G20-Salute, Speranza: “Insieme contro il Covid, tutti i Paesi firmano il Patto di Roma”

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Si è concluso con la preparazione di un documento unanime che sarà firmato da tutte le nazioni il G20-Salute che si è tenuto ieri e oggi a Roma. Con la Cina presente non dal vivo ma collegata in videoconferenza. Il summit, ha riferito il ministro italiano della Salute Roberto Speranza, si è concluso con alcuni punti fermi che avranno un grande impatto sui cittadini di tutti i Paesi. Spieghiamo perché con la Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.

Il rilancio globale della Sanità Pubblica

G20-Salute, Speranza: “Insieme contro il Covid, tutti i Paesi firmano il Patto di Roma”. Il rilancio dei servizi sanitari nazionali è il primo impegno che prendono Paesi che si sono dati l’obiettivo di difendere il diritto ad essere curati indipendentemente dalle condizioni economiche. “La pandemia – ha spiegato il ministro Speranza – è una opportunità da cogliere per rafforzare la Sanità, ovviamente anche in Italia. Il secondo punto è anche molto importante. Tutti i Paesi hanno approvato la ‘One Health Strategy’: uomini, animali e ambiente devono essere al centro di una strategia unica per la nostra sopravvivenza”. A proposito di Covid, tutte le nazioni sono fortemente impegnate per combattere il virus con i vaccini.

G20-Salute, Speranza: “Insieme contro il Covid, tutti i Paesi firmano il Patto di Roma”

Intanto con le vaccinazioni al 73%, si va verso il Green pass tra i lavoratori pubblici a ottobre. “Ci sono le condizioni per costruire il Patto di Roma, che garantirà i vaccini anche nei paesi più fragili”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, al termine della prima giornata dei lavori del G20 Salute: “Oggi – ha proseguito – ci sono diseguaglianze molto forti con i paesi più ricchi che hanno ormai percentuali di vaccinazione molto significative, e ci sono paesi che invece sono indietro. L’impegno di questo Patto a cui stiamo lavorando è quello di costruire condizioni per cui il vaccino sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi e io penso che questa sia una sfida che tutti i Paesi presenti condividono».

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