La prossima settimana è nodale per le sorti di medio termine.
I mercati finanziari dimostrano spesso una sorta di memoria storica di quello che si è verificato anche a molti anni di distanza.
Resistenze e supporti, statici e dinamici, spesso esplicano la loro funzione per molto tempo, così da fare sentire i loro effetti, anche quando magari non si pensava più a tali elementi.
E’ quindi utile, talora, allargare i confini dell’analisi grafica, e ricomprendere, negli effetti anche di breve e medio termine, quanto verificatosi anni prima.
E’ forse il caso proprio della situazione in cui si è venuto a trovare il Future sul nostrano FTSE MIB di questa settimana, a partire da Lunedì.
Che la tendenza di fondo dei mercati occidentali sia rialzista ormai sono in pochi a metterlo in dubbio, ma all’intero di un trend, pur consolidato, talora fanno sentire i loro effetti elementi, tali da invertire il trend di breve o medio, innescando una dinamica correttiva.
Ma quando si sarebbe dovuta innescare tale dinamica?
Osserviamo, a tale proposito, quanto verificatosi nella settimana appena trascorsa, alla luce anche di taluni elementi di lungo termine.
L’indice, e così il relativo Future, è inserito in un canale rialzista di lungo, all’interno del quale si sono formati altri canali rialzisti, in particolare un canale di medio, la cui retta supportiva interseca i minimi di inizio Dicembre e dell’11 Gennaio, mentre la retta di resistenza, parallela di rimando, ed ex retta di supporto, congiunge il minimo del 5 Ottobre con i massimi del 5 Novembre e del 7 febbraio.
All’interno del canale di medio, dianzi descritto, è poi individuabile un altro canale, la cui retta supportiva interseca i minimi dell’11 e del 31 Gennaio, mentre quella di resistenza incrocia i massimi del 30 Dicembre e del 21 Gennaio.
Definito il contesto grafico di riferimento, osserviamo che il massimo del 7 Febbraio, sul Future, coincide con l’intersezione di diverse resistenze dinamiche, cioè con il passaggio, appunto, del bordo superiore del canale di medio, prima descritto, con la retta mediana del canale, appena sopra indicato, ma anche, e qui entra in gioco il discorso della memoria dei mercati, con l’intersezione di una retta di resistenza di lungo termine.
Quest’ultima interseca i massimi di Maggio, Giugno e Luglio 2007, proprio il periodo in cui iniziava il mercato orso, che tutti ben conosciamo.
Come si nota, quindi, la situazione tecnica dello scorso Lunedì è stata molto particolare, quasi una sorta di appuntamento storico tra l’indice ed uno degli elementi strutturali di tutto il ribasso intercorso tra il 2007 ed il 2009.
La successiva reazione ha visto il mercato scendere al di sotto della retta supportiva, che delimita il canale rialzista di breve, intersecante i minimi dell’11 e del 31 Gennaio, ed ora la situazione tecnica è nuovamente molto intrigante, in quanto il massimo raggiunto nella giornata di Venerdì si trova praticamente in corrispondenza dell’incrocio tra la retta di resistenza di lungo termine, originatasi nel 2007, e la ex retta supportiva del canale di breve, che ora funge da resistenza.
Cosa succederà?
Diciamo subito che tale situazione non inficia la prospettiva rialzista di lungo, ma è tale da portare ad una dinamica correttiva.
Il massimo di Lunedì si è formato in un setup giornaliero che faceva prevedere inversione ribassista, e sarà importante la reazione dei prossimi giorni della settimana entrante.
Una spinta al ribasso, confermerebbe la valenza resistenziale dell’incrocio di rette, dianzi indicato, quale pull back, e questo deporrebbe a favore di una dinamica ribassista.
Se infatti la prossima settimana assumesse configurazione al ribasso, sarebbe probabile una dinamica correttiva di medio, che potrebbe spingere il future prima verso la retta supportiva del canale di medio, attualmente transitante in area 20.750, e poi, in caso di cedimento di questa, verso la parte inferiore del canale di lungo, ora transitante attorno ad area 20.000.
Alcuni segnali di alert provengono dalla chiusura della settimana appena trascorsa, come quello relativo al FEI su time frame daily, nonchè la chiusura settimanale in negativo, segnali comunque riconducibili ad uno scenario tecnico contraddittorio.
La chiusura dei prezzi di Venerdì si pone, comunque, ancora al di sopra del filtro di top or bottom, mentre il segnale del FEI non è coerente con quello di TC2, e la chiusura dei mercati USA è stata al rialzo.
Proprio anche per tali contradditorietà, non possiamo che sottolineare, ancora una volta, l’importanza di eventuali conferme dalla chiusura della prossima settimana.
In caso di segnale di pull back lungo l’area resistenziale, prima definita, si aprirebbe uno scenario di possibile dinamica correttiva che, qualora confermato in chiusura settimanale, spingerebbe i corsi verso le aree dianzi indicate.
In termini di analisi ciclica, osserviamo che la prossima settimana è di setup, ed in caso di ribasso, salvo auto modifiche del frattale che vedano una chiusura rialzista della settimana che inizierà il 21 Febbraio, i corsi spingerebbero verso la formazione di un probabile minimo verso la prima o la seconda settimana di Marzo.
Non rimane che seguire l’evoluzione dei corsi e la chiusura della prossima settimana, con particolare attenzione ai segnali dianzi indicati, ma soprattutto ai probabili falsi segnali che sembrano avvicendarsi già da subito.