La prevenzione in ambito medico è una questione che andrebbe affrontata sempre con estrema serietà.
Per rispolverare la sua definizione potremmo dire, innanzitutto, che si tratta di un insieme di attività, indagini ed esami indicati dai medici. Poi, per completarla, potremmo dire che tali attività hanno tre obiettivi principali: ridurre gli effetti, le percentuali di diffusione e la mortalità di alcune patologie.
In ambito femminile, sempre più donne si dimostrerebbero attente alla prevenzione, soprattutto di alcune malattie specifiche, come il tumore al seno o all’utero.
Tuttavia, ci sarebbe anche un’altra tipologia di prevenzione che non andrebbe sottovalutata e che andrebbe affiancata alle altre. In questo articolo cercheremo proprio di capire di cosa si tratta e qual è la sua importanza grazie ad una recentissima pubblicazione di Humanitas.
Forse pochi lo sanno ma questo tipo di prevenzione sarebbe importantissimo per le donne già prima dei 40 anni
Partiamo subito entrando nel vivo della questione, sottolineando due aspetti principali che emergerebbero da questa pubblicazione.
Per prima cosa, parliamo dell’attenzione delle donne verso gli screening. Questa sarebbe molto elevata quando si parla di tumore all’utero e al seno ma non raggiungerebbe gli stessi livelli per un’altra tipologia di screening. Ossia, quelli dedicati al cuore e al sistema cardiovascolare.
In secondo luogo, dedichiamo un attimo di attenzione proprio alle patologie cardiovascolari. Sembrerebbe, infatti, che le patologie di questo tipo colpirebbero le donne tre volte di più rispetto ai comuni tumori femminili.
Inoltre, le donne, seguendo i dati della Società Italiana per la prevenzione cardiovascolare, Siprec:
- manifesterebbero tali patologie in uno stadio avanzato e con prognosi teoricamente più gravi rispetto agli uomini;
- morirebbero di più di infarto rispetto agli uomini, un 43% contro un 38%.
Dunque, forse pochi lo sanno ma questo tipo di prevenzione sarebbe importantissimo per le donne già prima dei 40 anni.
Fattori di rischio al femminile
L’età, in questo caso, giocherebbe un ruolo fondamentale così come gli ormoni femminili. Quest’ultimi, infatti, con il passare dell’età sono soggetti a naturali alterazioni.
Proprio il periodo della menopausa, anche quella precoce tra i 30 e i 40 anni, rappresenterebbe un fattore di rischio specifico per le donne. Alcuni sintomi che si potrebbero associare alla menopausa, potrebbero essere, invece, un campanello d’allarme di una malattia cardiovascolare:
- sudorazione e gonfiore degli arti;
- stanchezza e mancanza di fiato;
- palpitazioni, tachicardia e dolore al torace.
Inoltre, esclusi fattori come fumo, obesità, ipertensione, diabete e colesterolo alto, che le donne condividono con gli uomini, altri fattori di rischio solo al femminile sarebbero:
- la tiroidite;
- l’artrite reumatoide;
- la sclerodermia, il lupus eritematoso sistemico e la miastenia.
Un’attenzione in più per il cuore di ogni donna
Tutti questi fattori, però, potrebbero essere monitorati, meglio se precocemente, in modo tale da ridurre la probabilità di ammalarsi in età avanzata.
Il consiglio, quindi, sottolineato in questa autorevole pubblicazione, sarebbe quello di programmare una visita cardiologica e seguire i suggerimenti dello specialista.
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