Ford e il crollo del mercato: la discesa del titolo può continuare

ford

L’azionario americano negli ultimi giorni si è portato al ribasso e  ai minimi di un mese, dopo deboli dati.  Dati che hanno alimentato nuovamente i timori su una possibile frenata dell’economia maggiore al mondo.

Cosa monitorare su questi mercati?

Ford Motors (F)  il 23 ottobre  pubblicherà i risultati mondiali del terzo trimestre. Per adesso sconta la fase di transizione e di rinnovamento della gamma che dal 2020 vedrà scendere in campo  due nuovi modelli.

La situazione attuale

Anche Ford Motors (fusione di Lincoln e Ford) sta portando  il focus della produzione sui suv, che negli Usa dovrebbe garantire elevati margini. C’’è da considerare il crollo nel terzo trimestre di uno dei suv di punta del brand, che è stato spiegato dai ritardi nella produzione. Negli ultimi tre mesi dell’anno, secondo la casa di Dearborn, la disponibilità di questo modello “non dovrebbe essere un problema”. E ciò riporterebbe la casa automobilistica in una situazione meno scomoda. Ford Motors, che si classifica al secondo posto come  produttore di automobili made in Usa, procede inoltre la sua non semplice strada verso un rilancio, caratterizzato da un programma di profonda ristrutturazione nella zona europea, provando a sfruttare un possibile partner come Volkswagen (VOW) .

La produzione rallenta

Ford ha chiuso il terzo trimestre del 2019 con il totale delle immatricolazioni a 580.251 vetture negli Stati Uniti, registrando una diminuzione del 4,9% rispetto al 2018 nello stesso periodo.

Le auto hanno subito una grossa riduzione di circa il 30%, il marchio Ford da solo ha fatto anche peggio riuscendo a sforare la cifra dei 30 e aggirandosi attorno a un -31%. Ultimo ma non per importanza i Suv hanno lasciato sul terreno il 10,5%.

Il titolo a Wall Street

Negli ultimi giorni il  titolo ha perso circa l’ 8% a Wall Street mentre lo S&P 500 ha lasciato sul parterre poco meno del 5%. Lo scenario tecnico di Ford Motor  è preoccupante e sono possibili ulteriori discese di breve  e medio termine verso l’obiettivo di 70,06 (minimo toccato nel dicembre 2018).

Quale swing eviterà questo probabile scenario ristabilendo il trend rialzista di medio lungo termine?

Solo una chiusura mensile superiore ai 9,65.