Fondi pensione: gli strumenti adeguati per il nostro futuro previdenziale protetto

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Fondi pensione: gli strumenti adeguati per il nostro futuro previdenziale protetto. Che la pensione statale non basterà alla fine del nostro periodo lavorativo ormai lo sapete. Sulle nostre pagine l’avete letto in ogni modo. E’ quindi indispensabile una pensione integrativa. Tra i metodi più usati e, fortunatamente, in continua crescita, c’è proprio la pensione integrativa.

Nel 2019 questi strumenti hanno largamente battuto il TFR come prestazioni. I fondi pensione, negoziali e aperti, nel 2019 hanno reso in media rispettivamente il 7,2% e l’8,3%. Al netto dei costi di gestione e della tassazione, tra l’altro. Il TFR, nel 2019, ha fatto solo l’1,5%. Quest’anno, ovviamente, anche loro hanno subito i danni creati nel primo trimestre dal crollo dei mercati. Al netto di costi e tasse, però, i fondi pensione hanno contenuto le perdite. Che in media sono state del 5,2% per i negoziali e del 7,5% per i fondi aperti. Il mercato italiano, per dire, è arrivato a perdere il 41,5% del proprio valore. Ed oggi si trova ancora di oltre il 20% sotto ai massimi di febbraio.

I fondi pensione hanno dunque dimostrato appieno la loro capacità di protezione, soprattutto dalla volatilità. Ma non solo. Lo hanno fatto anche in un altro ambito, cioè quello dell’emotività. Proprio così. E il perché è presto detto. Trattandosi di strumenti con un orizzonte temporale lungo, offrono appunto protezione da scelte emotive e sconsiderate. Scelte dettate dal sentimento del momento, quasi sempre sbagliato, e non dalla logica. I fondi pensione sono dunque gli strumenti adeguati per il nostro futuro previdenziale protetto.

Fondi pensione: gli strumenti adeguati per il nostro futuro previdenziale protetto

Cosa fare, quindi? Niente. Proprio niente. Se si è sottoscritto un fondo pensione, e si stanno versando i soldi per la pensione integrativa, fare qualcosa è la scelta sbagliata. Al contrario, bisogna mantenere i nervi saldi. E valutare l’adeguatezza del proprio portafoglio previdenziale considerando l’età e gli anni che mancano alla pensione. Nel lungo periodo i fondi pensione hanno dimostrato di battere in maniera sistematica il TFR, al netto di costi e tassazione. Negli ultimi 10 anni i rendimenti medi annui composti sono stati del 3% per i fondi negoziali e i fondi aperti. La rivalutazione del TFR, nello stesso periodo, è stata del 2%.

Infine, un’ultima cosa, ma primaria per importanza. Il trattamento fiscale dei fondi pensione è il loro punto di forza reale. Perché? Perché è fortemente agevolato. E perché consente di utilizzare i fondi pensioni come strumenti flessibili. Per esempio in caso di anticipo sulle somme versate per effettuare un acquisto di prima casa. O nel caso di un riscatto per gestire una perdita di lavoro, sperabilmente temporanea.