Fino a 173 euro di multa per l’automobilista che distrattamente parcheggia in questo modo molto comune 

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Nelle città italiane, soprattutto in quelle di grandi dimensioni, è sempre una sfida trovare parcheggio. Per questo, non di rado, si vedono macchine parcheggiate, anche per molto tempo, in doppia fila oppure in divieto di sosta. Capita, dunque, che si possa incappare in una sanzione amministrativa, la c.d. multa. Per difendersi da questi provvedimenti, quando ingiusti, è necessario conoscere la legge e la giurisprudenza.

Il Codice della Strada, all’articolo 157, disciplina la fermata e la sosta dei veicoli. La fermata è la temporanea sospensione della marcia, anche ove non sia ammessa la sosta, solo per esigenze di durata brevissima. La fermata non deve creare intralcio alla circolazione ed il conducente essere sempre presente e pronto a rimettersi in moto. La sosta è, invece, la sospensione della marcia del veicolo nel tempo e consente al conducente di allontanarsi.

Le regole previste dal Codice della Strada

L’articolo 157 prosegue spiegando che il veicolo in fermata o in sosta va parcheggiato il più vicino possibile al margine destro della carreggiata. Non solo ma anche, in parallelo alla carreggiata e secondo il senso di marcia. Il parcheggio approssimativo e magari obliquo o non aderente alla carreggiata può costare caro. Infatti, rischia fino a 173 euro di multa il conducente che parcheggia l’auto senza rispettare queste regole.

Oltre a questo, se non esiste il marciapiede rialzato, deve essere lasciato almeno 1 metro per il transito dei pedoni. Durante la sosta il motore dovrà risultare spento. È prevista anche una sanzione, fino a 444 euro, se il conducente tiene acceso il motore durante la sosta al solo scopo di mantenere in funzione il condizionatore dell’aria (comma 7-bis).

Dunque la norma prevede che, in caso di sosta, il veicolo vada parcheggiato il più vicino possibile al margine destro della strada ed in modo parallelo secondo il senso di marcia. Il Tribunale di Alessandria, con la sentenza n. 465 del 8 gennaio 2021, si è occupato di una violazione dell’articolo 157 c.d.s.. In particolare il caso era quello di un conducente che parcheggiava la propria auto ad una certa distanza dal margine destro della strada. Veniva, per questo, sanzionato dalla polizia locale.

Fino a 173 euro di multa per l’automobilista che distrattamente parcheggia in questo modo molto comune

L’automobilista, allora, faceva ricorso al giudice di pace lamentando che nel verbale mancava intanto il numero civico ed il punto esatto dell’infrazione sulla carreggiata. Mancava anche la precisa indicazione della distanza dell’auto dal margine destro della strada. Gli agenti riportavano solo che il veicolo era collocato lontano dal margine della strada. Il giudice di pace ha valutato questa genericità sufficiente per annullare il verbale. Infatti, ha ritenuto che la sanzione amministrativa violasse l’articolo 201 c.d.s.. Questa norma prevede che in caso di violazione non contestata immediatamente, il verbale notificato debba contenere gli estremi precisi e dettagliati della violazione.  La precisione ed il dettaglio sono previsti a pena di nullità della sanzione.