Mano tesa del Governo verso i contribuenti che lo scorso 14 dicembre non erano riusciti a onorare le rate di alcuni adempimenti fiscali. Il riferimento è a chi non ha saldato le rate successive della rottamazione ter e del saldo e stralcio. Poche ore fa, infatti, è arrivato l’ok in Commissione Bilancio all’emendamento al decreto Sostegni ter che riapre i termini per questi decaduti tributari.
Vediamo tutto con ordine, quindi, anticipando che è in arrivo finalmente una gioia per questi 512.000 contribuenti.
Riaprono i termini per le rate della rottamazione ter
Riavvolgiamo per un attimo il nastro degli interventi del legislatore nel corso del tempo. Il vecchio decreto Sostegni bis (146/2021) aveva concesso una prima riapertura ai decaduti della c.d. pace fiscale. Il riferimento è alle rate della rottamazione ter e del saldo e stralcio, relativi agli anni 2020 e 2021.
In quella circostanza il termine ultimo per saldare le rate risultava fissato a dicembre 2021. Tuttavia, secondo i numeri ufficiali il 43% dei contribuenti che aveva aderito non era stato in grado di saldare le rate successive.
Secondo le stime si tratta di una platea di circa 512mila contribuenti. A loro il Governo concede di nuovo l’occasione di ritornare a godere dei vantaggi della pace fiscale. Grazie all’emendamento accolto al DL Sostegni ter, infatti, chi ha questi debiti pendenti ha nuove date a disposizione.
Il nuovo calendario per pagare le rate scadute
In conseguenza dell’ok all’emendamento viene riscritto il calendario delle scadenze tributarie. La nuova calendarizzazione si rende necessaria per almeno due motivi. Da un lato occorre far rientrare nei benefici i decaduti della c.d. definizione agevolata. Dall’altro si spostano in avanti anche le scadenze delle rate che erano già state previste per l’anno in corso.
In definitiva, i nuovi termini per rientrare nella pace fiscale diventano ora i seguenti:
- si potranno versare entro il 30 aprile le rate la cui scadenza era prevista per il 2020;
- entro il 31 luglio, invece, vano saldate quelle previste con scadenza nel 2021;
- infine il 30 novembre 2022 è il termine ultimo per le rate in scadenza nel 2022.
Finalmente una gioia per questi 512.000 contribuenti mentre l’Agenzia delle Entrate chiarisce chi non deve pagare l’IRAP
La seconda novità da segnalare riguarda l’IRAP, l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive. Il chiarimento arriva dalla Circolare n. 4/E dell’Agenzia delle Entrate (AdE) e riguarda la definizione del suo perimetro di applicazione.
In sintesi, sono escluse dal perimetro di applicazione dell’IRAP anche le persone fisiche esercenti attività commerciali titolari di reddito di impresa (art. 55 TUIR). Il riferimento è ovviamente agli esercenti residenti nel territorio dello Stato.
Parimenti sono escluse anche le persone fisiche esercenti arti e professioni. Invece non seguono lo stesso destino, e quindi sono tenute all’IRAP, le persone fisiche esercenti arti e professioni in forma associata.
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