A cura di Gian Piero Turletti
Staff di Proiezionidiborsa
Libreria di Borsa online
Dedico questa duplice analisi al trend di lungo termine del nostrano indice Ftse mib e del correlato derivato, il Fib.
Spesso è utile correlare diverse tecniche sia ad un indice o titolo, sia al correlato derivato, in quanto possono emergere significativi segnali, che l’analisi del singolo indice o del singolo derivato non fanno emergere.
Sia nel senso che taluni segnali, basati su certe tecniche, magari emergono sull’uno e non sull’altro, sia nel senso di correlare segnali basati sulla stessa tecnica, ad esempio al fine di comprendere eventuali divergenze rialziste o ribassiste.
E’ quanto pare emergere dalla correlata analisi tra indice Ftse mib e relativo future.
I principali indici azionari internazionali hanno disegnato, a partire dai massimi del 2007, una classica configurazione a 3 onde, secondo un tipico schema elliottiano, configurazione che pare, sotto diversi profili, essere in procinto di esaurirsi, per dar vita ad un rialzo ciclico pluriennale, come abbiamo più volte indicato.
Ed analoga pare l’attuale configurazione anche dell’indice Ftse Mib e del Fib.
Ma è così oppure ci dobbiamo attendere ancora ulteriori ribassi, magari anche in ottica di lungo termine?
Per dare una risposta a tale quesito consideriamo diversi elementi.
Analizziamo, in primis, la struttura grafica dei corsi.
Un primo ribasso dal 2007 al 2009, una fase di rialzo, in forma lateralizzata, sino al 2011, e poi il successivo ribasso sino al 2012.
Considerando soprattutto il time frame mensile e quello trimestrale, paiono emergere indicazioni di conferma di un’inversione del trend ribassista in corso, che non sono da sottovalutare.
Di solito, intanto, questo tipo di configurazione non vede un minimo finale troppo distante, rispetto a quello formatosi nella prima ondata ribassista, che in questo caso è quello formatosi a marzo 2009, mese da cui il top or bottom espresse chiari segnali di inversione al rialzo, in ottica di medio termine.
Ed infatti sull’indice troviamo una sostanziale configurazione di doppio minimo, mentre sul future si è addirittura costruita una trend line crescente di lungo.
Possiamo quindi dire che il future ha disegnato una divergenza rialzista, rispetto all’indice, lungo una trend line supportiva di lungo, che peraltro è parallela alla trend line resistenziale che interseca i più rilevanti massimi di medio termine degli ultimi due anni.
Ma occorre notare che spesso tali configurazioni a tripla onda delineano particolari rapporti armonici, come peraltro sottolineato anche dalla nuova legge della vibrazione.
In particolare, sul FIb, la discesa dal massimo dell’ottobre 2009 al minimo di luglio 2012, rappresenta quasi il 33% circa di tutta la discesa intercorsa tra il 2007 ed il 2009 in termini di prezzo, ed il 150% in termini di cicli temporali.
Trattasi quindi di cluster spazio-temporale di assoluto rilievo.
Sull’indice Ftse Mib si è peraltro formata una configurazione di doppio minimo tra il 2009 ed il 2012, a rappresentare una probabile accumulazione di lungo termine.
Ma il future ci fornisce inoltre un rilevantissimo segnale, che in tutto il periodo dal 2007 ancora non si era manifestato, e che solo da qualche mese è comparso sul relativo grafico a barre mensili.
Come qualcuno ricorderà, siamo stati tra i pochi analisti, nel 2011, a prevedere un probabile, imminente ribasso, quando la maggior parte era invece rialzista.
Tale convincimento derivava dall’aver individuato un livello resistenziale dinamico di lungo termine, sul Fib, intersecante i massimi dei primi time frame mensili tracciati dal massimo di maggio 2007, e quindi i massimi di giugno e luglio.
Solitamente, quando i minimi/massimi delle prime barre mensili di un trend sono allineati, le conseguenti trend line sono destinate a rivelarsi determinanti nel successivo sviluppo dei corsi, e così è stato anche questa volta.
Proprio nel 2011 il comportamento del Fib, a contatto con tale trend line, ci aveva avvertiti di un imminente ribasso dei corsi, che è prontamente seguito.
Rilevante osservare due aspetti: ancora una volta, il rapporto armonico in termini di tempo, dato dal tempo intercorso tra il massimo del 2007 e l’intersezione della trend line con il massimo mensile di febbraio 2011, ed il tempo intercorso tra il massimo di maggio 2007 ed il minimo del 2009, prossimo al 200%.
Ma rilevante è anche il comportamento dei corsi che ne è seguito.
Statisticamente, come dicevamo, un primo tentativo di rottura fallisce, per questo tipo di trend line, costruito sui primi 3 massimi mensili del trend ribassista del 2007, ed infatti nessuna delle barre mensili toccate dalla trend line tra febbraio e luglio 2011 riesce a superare completamente, cioè in tutta la sua estensione, tale resistenza dinamica.
Invece, le barre mensili di settembre, ottobre e novembre, hanno rappresentato tre time frame mensili completamente al di sopra della resistenza dinamica.
Un segnale di rialzo, quindi, intervenuto per la prima volta dal massimo del 2007.
Infine, ricordiamo come altre conferme rialziste provengono da tecniche proprietarie di proiezionidiborsa.com.
In particolare, era dal trimestre ottobre-dicembre 2002 che il Top or bottom non segnalava, sul time frame trimestrale, un canonico segnale di inversione rialzista, e ben conosciamo il rialzo che è seguito a quel segnale, culminato nel massimo del 2007, guarda caso un rialzo quinquennale analogo a quello previsto sui frattali di lungo termine.
Anche il Tc2 settato sul trimestrale pare in procinto di dare analogo segnale di conferma rialzista.
Ed anche l’attuale configurazione di medio termine dell’indice e del future pare ancora rialzista, con un livello supportivo, toccato ieri, che si colloca in area 15350 sull’indice e in area 15200 per il future.
Peraltro il confronto tra future ed indice pare utile ancora una volta, anche per filtrare potenziali segnali di inversione, in quanto la barra segnata ieri sul’indice, parzialmente al di sotto del supporto dinamico di medio, dianzi indicato, è invece stata completamente contenuta sopra il medesimo sul future. In caso di confermata rottura ribassista del canale di medio, non sarebbe comunque ancora definitivamente invertito lo scenario rialzista di lungo, dianzi delineato, in quanto solo sotto supporti di lungo s’invertirebbe definitivamente il quadro d’inversione ciclica pluriennale al rialzo, dianzi delineato.
Tali supporti si collocano, rispettivamente, in area 12290 per l’indice e sotto il supporto dinamico, attualmente intersecante area 12380, sul future.
Solo una reciproca e confermata rottura di detti livelli invertirebbe un quadro dinamico, tuttora impostato su una inversione rialzista di lungo.
Viceversa, la tenuta dei livelli supportivi dinamici di medio, dianzi indicati, proietterebbe i corsi del future in area 23900 per il mese di maggio 2013 e l’indice in area 23200 più o meno per il medesimo setup temporale.