Ferrari corre nel 1° trimestre ma rivede stime 2020

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Sempre in corsa la Ferrari, che archivia i primi tre mesi dell’anno con conti in miglioramento. Riviste le previsioni per l’intero 2020 a causa dell’impatto della pandemia globale.

Ferrari corre nel 1° trimestre: primi tre mesi dell’anno positivi

Nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19 che ha colpito l’Italia e il mondo intero, la Ferrari (MIL:RACE) ha chiuso i tre mesi al 31 marzo 2020 con risultati positivi. Nel periodo in questione sono state consegnate 2.738 vetture, 128 unità in più rispetto all’ stesso periodo del 2019, pari al +4,9%. Molto bene le vendite dei modelli a 8 cilindri (V8), con un aumento del 5,7%, e dei modelli a 12 cilindri (V12) che hanno registrato un +2,4% rispetto al 1° trimestre del 2019.

I ricavi sono pari a 932 milioni di euro, in linea con quelli dello stesso periodo dell’anno precedente. L’Adjusted EBITDA cresce dell’1,9% a 317 milioni di euro, con un margine dell’Adjusted Ebitda pari al 34%.

In aumento i volumi nonostante lo stop alle consegne

Ferrari corre nel 1° trimestre. La pandemia ha interrotto le consegne ma i volumi sono risultati comunque in crescita. Molto bene le consegne della 488 Pista e della 488 Pista Spider. Stesso risultato per la F8 Tributo, che ha ampiamente compensato la fine del ciclo di vita nel 2019 della 488 GTB e della 488 Spider. Da considerarsi in linea con le previsioni, invece, le consegne delle Ferrari Monza SP1 e SP2.

Il Coronavirus non ha risparmiato l’Outlook per l’intero anno. Ferrari ha dovuto rivedere la propria guidance per il 2020, proprio come stanno facendo tutte le aziende italiane. Il lockdown, infatti, ha frenato non solo la produzione ma anche le vendite. A pesare sul 2° trimestre la forte riduzione dei ricavi e dei proventi della Formula 1, delle attività legate al marchio e dalle vendite di motori a Maserati.

In particolare, i ricavi sono previsti tra 3,4 e 3,6 miliardi di euro a fronte degli oltre 4,1 miliardi della precedente stima. Le previsioni dell’utile diluito adjusted per azione potrebbero attestarsi tra 2,4 e 3,1 euro contro la precedente stima di 3,90-3,95.