Dalla FED al Medio oriente non manca nulla. Come non bastassero le reiterate uscite di Donald Trump avverso alla Cina altri fattori stanno contribuendo ad innervosire gli operatori di borsa:
Quando i listini sono sui massimi storici e/o di periodo basta poco per fare scivolare i prezzi mentre serve molto di più per aggiornare i Top.
In questa fase i motivi scatenanti per un sentiment in contrazione si stanno assommando velocemente.
Iran: sequestrata una petroliera britannica
In Medio Oriente le preoccupazioni si sono impennate dopo che le guardie rivoluzionarie dell’Iran venerdì scorso hanno bloccato e di fatto resa prigioniera una petroliera battente bandiera britannica.
Il tutto come risposta a un sequestro effettuato dalla Gran Bretagna ai danni di una nave iraniana verificatosi a inizio luglio nei medesimi mari.
Una vicenda che aumenta le tensioni e le preoccupazioni lungo una rotta fondamentale per il trasporto internazionale del greggio.
Ne ha tratto beneficio proprio il prezzo del petrolio che ha ripreso tono dopo una fase alquanto debole.
D’altronde queste tensioni fanno pensare a un potenziale calo dell’offerta per cause di forza maggiore e pertanto il prezzo del crude oil sale.
FED: l’avanti piano non piace alle Borse
Sul sentiment dei mercati sta pesando anche l’avanzare dell’idea che difficilmente la FED sparerà due cartucce di taglio dei tassi già a Luglio.
Allo stato attuale delle cose pare ben difficile che la FED effettui un doppio taglio già a Luglio limando i tassi dello 0,50%.
Inizialmente si erano accese forti aspettative sulle parole del Presidente della FED di New York Williams che si è portato a casa gli apprezzamenti persino di Trump.
Peraltro fonti interne alla banca centrale americana, confermate dal Wall Street Journal, hanno smentito che sia in programma un approccio così aggressivo.
Come da precedente consensus si torna ad attendere un taglio dello 0.25%.
I dati macro economici attuali non richiedono altro.
Anzi, se non fosse per il contesto internazionale, la FED basandosi sui soli dati interni agli States potrebbe anche starsene ferma.
In ogni caso in questo modo si manterranno margini di manovra più significativi in vista di nuove potenziali tensioni commerciali e dei loro negativi effetti su ciclo economico e Borse.
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