FCA e Toyota fanno parte del settore che quest’anno ha subito parecchi contraccolpi, quello automobilistico. Da una parte le innovazioni come l’EV hanno introdotto nuovi players (Tesla e NIO), da un’altra gli acquisti di nuove autovetture, per ragioni legate ai costumi e gli stili di vita, hanno subito un leggero calo, soprattutto nella prima metà dell’anno. Diamo uno sguardo al colosso torinese e quello nipponico.
L’elettrico
La società torinese ha collocato un nuovo tassello nella sua strategia di e-Mobility. Alcuni giorni fa, Pietro Gorlier, capo per l’Europa del gruppo italo-americano, ha annunciato che nella prima parte del 2020 verrà realizzato il BatteryHub, un nuovo centro di assemblaggio di batterie. Il centro sarà realizzato a Torino e servirà ad alimentare la produzione auto elettriche in programma dal secondo trimestre del 2020.
Il piano di FCA, tuttavia non si ferma qui. Il gruppo italo-americano ha infatti previsto un piano d’investimento complessivo di più di 5 miliardi di euro entro il 2021. I fondi finanzieranno un profondo rinnovo della gamma tra cui 12 versioni elettriche tra novità e restyling.
Per quanto riguarda gli investimenti, Fiat Chrysler Automobiles (FCA) resta costante. Attualmente il titolo è in una fase negativa, tuttavia il rischio d’investimento risulta contenuto con una volatilità intraday piuttosto bassa. Il prezzo è al di sotto delle potenzialità: sulla base di questi elementi, alla luce degli investimenti in programma, possiamo aspettarci una crescita del titolo nel medio periodo.
L’intelligenza artificiale
Il gruppo giapponese è oggi una delle società più all’avanguardia nell’ambito di Intelligenza artificiale e robotica. La società nipponica in occasione del salone di Tokyo si è resa protagonista mostrando nuove tecnologie per la mobilità: sono stati presentati i concept di 5 robot capaci di rivoluzionare il concetto di mobilità non solo automobilistica, ma anche di supporto alla disabilità. Tali strumenti debutteranno in occasione dei prossimi giochi olimpici e paraolimpici che si terranno proprio a Tokio il prossimo anno.
Continua intanto la strategia di acquisizioni promossa negli ultimi anni dal gruppo. Alla fine dello scorso mese Toyota (TOYOF) ha infatti completato l’acquistato del 20% di Subaru (che a sua volta ha acquistato una piccola percentuale delle quote di Toyota) arrivando a possederne il 36%, intensificando la sua fitta rete di legami azionari ed industriali con i costruttori giapponesi di minori dimensioni, tra cui figurano anche Suzuki, Mazda e Daihatsu.
L’interesse per il titolo è in forte aumento in queste settimane, per questo gli analisti consigliano un operatività di medio periodo. Il titolo ha margini di crescita, ci si aspetta un’evoluzione del trend positivo di questa settimana, con una resistenza fissata intorno a 63 ed una possibile discesa fino al bottom 60,8.