Fattore di profitto e gestione del rischio

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Come trarre profitto da entrate e uscite mirate

a cura della redazione di Trader’s

Quando si parla di gestione del rischio nel trading, la maggior parte delle persone ragiona in termini di stop loss. Gli amici della borsa un po’ più avanzati parlano volentieri di dimensionamento della posizione. Entrambi gli approcci sono corretti. Per una migliore comprensione del concetto di rischio nel tradare sui mercati finanziari, bisogna considerare anche uscita ed entrata, solitamente associati al Trade Management. Tuttavia, questa è solo una mezza verità. Sia l’uscita che l’entrata devono essere considerate come viti di regolazione del rischio. L’articolo seguente tratta di questo.

 

Il dimensionamento della posizione come vite principale

I trader esperti lo sanno: il dimensionamento della posizione dei trade (numero di contratti tradati / share ecc.) è la più potente vite di regolazione del rischio, che i trader possono regolare quando operano nei mercati finanziari. Esistono numerose strategie e algoritmi che possono aiutare il trader a individuare una dimensione di posizione adatta a lui.

Uno degli approcci più efficaci è adattare la dimensione di posizione per trade a quella del proprio conto. Più piccolo è il vostro conto di trading, più piccolo dovrebbe essere il numero di titoli che tradate. Ogni posizione comporta, per quanto possibile, un rischio assoluto approssimativamente uguale. Questo aspetto è particolarmente utile perché i trader di regola non sanno se il prossimo trade darà un profitto o una perdita. Ecco la regola d’oro: più alto è lo stop loss, più bassa è la dimensione di posizione di un trade e viceversa. Ma attenzione: chi stringe troppo la vite di regolazione del rischio e si espone a un rischio troppo alto in rapporto al suo capitale, sarà esposto a grandi oscillazioni nel proprio conto. Dovrete trovare un compromesso adeguato tra una predisposizione individuale al rischio e i vostri personali obiettivi di trading.

Ecco un esempio: supponiamo che il vostro conto di trading ammonti a 20.000 euro. Volete acquistare i Future Bund a 156,30 punti mentre tecnicamente il vostro stop loss iniziale è posto a 156.30 punti. Il rischio per contratto acquistato è quindi di 20 tick o 200 euro (1 tick = 1/100 punto = 10 Euro). Il vostro piano di trading prevede 400 euro come massimo rischio per ogni singolo trade. Per calcolare la dimensione di posizione ottimale, dovete dividere i 400 euro per il rischio per contratto – risultato: 200 euro. Di conseguenza, in questo trade potete tradare due contratti.

Quando il vostro conto avrà raggiunto i 30.000 euro, il rischio massimo sarà di 600 euro per trade. In questo caso, dividete i 600 euro – con un identico scenario – per 200 euro e potrete acquisire tre contratti. Se il vostro stop loss iniziale ammonta a soli 10 tick, dividete 600 euro per 100 euro di rischio per singolo contratto. Ora la vostra dimensione di posizione ottimale arriva fino a sei contratti.

Dovreste prestare attenzione a non superare, come rischio legato al singolo trade, il 2 per cento del vostro capitale di trading.

 

Rapporto rischio / rendimento

Il trader deve anche tenere presente il rapporto rischio/rendimento (RRR). Nota del traduttore: nell’originale questa sigla è CRV da Chance/Risiko-Verhaltnis Per calcolarlo, il rischio massimo di un trade è valutato in relazione al potenziale profitto. Il primo rapporto si riferisce alla possibilità di guadagnare (l’obiettivo di quotazione che vi siete dati) il secondo al rischio massimo (il punto di stop stabilito). Mentre il rischio di tradare utilizzando uno stop loss adeguatamente definito – come indicato nella fig. B1 – può essere chiaramente identificato (v. la parte evidenziata in rosso a destra), questo non è altrettanto chiaramente possibile nella quotazione potenziale prevista. Una fascia di obiettivo approssimativa può essere calcolata in modo praticamente arbitrario nel grafico. Questo può indurre dei trader inesperti a gravi errori di valutazione sulle probabilità realistiche di profitto di un trade. Conviene quindi essere sempre prudenti quando calcolate il vostro RRR.

La strategia di uscita

L’uscita da una posizione di trading – la seconda vite di aggiustamento del rischio – viene dai più associata alla gestione del trade. In sostanza, non è sbagliato. L’unica domanda è: in realtà che cos’è che viene gestito? Ovviamente voi penserete al trade. Anche questo è corretto. Ma in effetti, con l’uscita da un trade voi gestite attivamente il rischio finanziario che è stato attribuito in origine a un particolare trade. Che cosa significa esattamente?

Per illustrarvelo, l’autore propone la seguente affermazione: in realtà nel trading non ci sono book profit. Dato che, in qualsiasi momento con un semplice click o un shortcut sulla tastiera siete in grado di risolvere e sistemare la posizione corrente al prezzo corrente, il cosiddetto book profit – esattamente come quello delle perdite – è in realtà un errore. Questo vi indurrà, come trader, a considerare i trade migliori di quello che sono ignorando la realtà del vostro estratto conto P / L (Profit / Loss; profitti / perdite). Così, guardate in faccia la realtà e accettate il prezzo corrente di mercato per quello che è: la base per il calcolo del saldo reale del vostro conto di trading.

Automaticamente questo approccio vi farà vedere l’uscita o la strategia di uscita come uno strumento importante per la gestione del rischio del vostro trade. Per molti, uscita non significa molto più che una tattica approssimativa predefinita per terminare un trade.

Se il vostro trade è in guadagno di 20 punti e non avete cambiato il vostro stop loss iniziale di 10 punti, in futuro sapete che siete già a rischio di 30 punti e non di una decina di punti (la dimensione dello stop iniziale) come il calcolo del book profit vi fa credere.

Questa definizione più rigorosa del rischio è estremamente importante quando si tratta di restringere lo stop loss. Supponiamo che abbiate, per il trade di cui sopra, un target di profitto di 30 punti. Se mantenete il vostro stop iniziale a un book-profit di 20 punti, a questo punto rischierete 30 punti e scommetterete soltanto su altri 10 punti di profitto extra. Più il movimento progredisce minori sono le probabilità di ricavare ulteriori profitti. È preferibile calcolare senza book-profit ed essere ragionevoli nello stop loss. Un’uscita intelligente è composta principalmente da un’interazione di matematica, tolleranza del rischio personale e di uno stop loss tecnicamente mirato al mercato.

Questo esempio dimostra che il rischio di un trade è controllato tramite l’uscita come pure attraverso il dimensionamento della posizione o lo stop loss iniziale – dopotutto rappresenta solo una variante di uscita. Per la gestione dei rischi del trading vengono utilizzate anche le uscite parziali. Attraverso queste tattiche di uscita avanzate potete controllare il rischio finanziario personale, che potete o volete accordare a un trade. Il principio basilare in questo caso è: mai rischiare troppo in cambio di troppo poco.

La tattica di entrata

La terza vite di aggiustamento del rischio è l’ingresso nel mercato. Dove si trova il punto di collegamento tra l’entrata e il rischio di un trade? A seconda dell’aggressività con la quale un trader entra nel mercato, il dimensionamento effettivo del suo stop loss cambia attraverso l’entrata. Il principio che vale è il seguente: più aggressiva è l’entrata, più velocemente, per esempio, viene aperta una posizione a un segnale di breakout, maggiore deve essere lo stop iniziale. Com’è possibile? Normalmente, durante il posizionamento iniziale di uno stop loss, un trader si basa perlopiù su importanti fasce di prezzo tecniche (alti/bassi relativi, zone di supporto/resistenza, alti/bassi quotidiani, eccetera). Se non volete determinare in modo casuale il vostro stop loss in base al cosiddetto noise del mercato, occorre rischiare più punti quanto più fiduciosa è la vostra partecipazione a un movimento del mercato. Un’entrata aggressiva nel mercato non significa altro che aprire una posizione molto precocemente da un punto di vista cronologico. Quindi non attendete una maggiore reazione delle quotazioni per entrare, ma accettate un prezzo più basso per l’apertura della posizione. Se, invece, siete disposti ad aspettare prezzi migliori (pullback in base al trigger setup) e a entrare successivamente, il vostro rischio finanziario in questo trade diminuirà – il necessario stop loss iniziale diventerà minore.

Ma ci sono buone ragioni per non sperare sempre nel miglior prezzo di entrata: più si ritarda l’apertura di una posizione, al fine di risparmiare denaro, maggiore è la probabilità di perdere completamente questa opportunità di trading. I costi conseguenti possono essere enormi, perché una opportunità chiaramente perduta può essere considerata alla stregua di una perdita nel trade. E può essere esattamente equivalente al profitto teorico che si sarebbe ricavato con questa opportunità. Dal momento che a voi, da buoni trader, interessa far correre i vostri profitti, dovreste essere consapevoli del fatto che può spesso verificarsi un accumulo della quantità di rischio iniziale pianificato di un trade.

Il grafico nella fig. F2 illustra il rischio di un tentativo di entrata in ritardo (freccia verde). Se si attendono i migliori prezzi d’entrata, spesso si perde completamente la possibilità di tradare. Ecco perché un’entrata aggressiva (direttamente all’apertura sotto la linea blu in basso) costa più soldi e il RRR spesso peggiora, perché la distanza dallo stop loss è più grande, ma anche perché al tempo stesso il prezzo potenziale è più basso.

In alcune situazioni, un’entrata più aggressiva può portare a una riduzione dello stop loss. Succede, per esempio, se si desidera anticipare un breakout setup. Bisogna quindi posizionarsi prima di un breakout anticipato sopra / sotto importanti livelli di prezzo. In questo modo, la distanza tra il punto di entrata e lo stop loss diminuisce e, di conseguenza, anche il rischio massimo per questo trade. L’anticipo di un trigger setup ben definito dovrebbe essere l’eccezione e non la regola nel vostro trading. Questo vale ancora di più per i trader meno esperti.

Conclusione

Speculare o scommettere sui cambiamenti di prezzo nei mercati finanziari – il trading, nient’altro – segue le regole di base delle scommesse professionali. Il termine “trading” ovvero “trattare in borsa” conduce purtroppo ad altre implicazioni ed è per questo che i principianti raramente si percepiscono come gestori di un rischio.

Una gestione globale e professionale dei rischi comprende – per voi come trader – la selezione di un broker affidabile, ma anche strumenti adeguati. E ciò è particolarmente vero per i day trader. In questo caso, i break down tecnici possono portare ad alti costi straordinari, perché in quanto day trader usate una leva notevole potendo contare su un tempo di reazione minore. Infine costituite anche, in quanto trader, un fattore di rischio. A lungo termine nulla è più pericoloso, per il vostro conto di trading, di voi stessi, se avete la tendenza a essere indisciplinati. Tenetelo presente. Elaborate un programma di trading decente, che soddisfi tutte le viti di aggiustamento del rischio tecnico e allenate costantemente la vostra disciplina, i vostri automatismi nel trading e le vostre capacità mentali. Sarete così in grado di contrastare tutte le eventualità che vi si prospetteranno nel trading, prendendo le decisioni migliori possibili per voi.

Tabelle:

F1) Il rapporto rischio / rendimento (RRR)

Mentre il rischio di un trade può essere chiaramente determinato mediante l’uso di uno stop loss ben determinato (v. scritta rossa sul lato destro), questo non è altrettanto chiaramente possibile riguardo alle previste variazioni delle quotazioni (v. scritta verde). Un obiettivo (v. scritta blu), può essere praticamente disegnato in modo casuale nel grafico dei prezzi, e portare a gravi errori di valutazione per quanto riguarda le possibilità di guadagno che ci si può realisticamente aspettare da un trade.

Fonte: Grafico dell’Autore.

Stop Loss iniziale (ISL)

Short-Entry

Fascia di obiettivo

ROSSO Rischio = distanza tra punto di entrata e ISL

VERDE SCURO Prezzo potenziale = distanza tra punto di entrata e fascia di obiettivo

VERDE CHIARO Possibilità di errore nella stima del prezzo potenziale

 

F2) vantaggi e svantaggi di entrare in ritardo

In questo esempio, se volete aspettare un prezzo di entrata migliore, restate a mani vuote. Dopo l’apertura i prezzi delle azioni Apple corrono verso il basso su un percorso diretto verso la fascia di obiettivo. La riga a destra mostra come il RRR sarebbe migliorato in modo significativo da 1 (entrata diretta) a 3 (entrata in ritardo), ma non è mai stato tradato.

Fonte: www.tradesignalonline.com

Ingmar Folk

Dal 2008 Ingmar Folk opera come trader professionista indipendente e principalmente intraday. Nel suo blog www.coin-flip-trading.com, ha condotto un esperimento molto dettagliato e concreto sul “Random Entry nel trading”. Il sorprendente risultato conferma l’importanza di una buona gestione del rischio per i trader.

T1) conto perdite vs. profitti necessari

Perdita              profitto necessari

La tabella mostra quanto delle perdite elevate siano pericolose soprattutto per il capitale iniziale del vostro conto di trading. Se perdete metà del vostro capitale allora siete nella zona rossa e già nella necessità di raddoppiare i profitti solo al fine di recuperare il capitale iniziale. Pertanto, mantenete le perdite il più ridotte possibile. Un drawdown tra il 15 e il 20 per cento difficilmente può essere evitato nel lungo termine, ma è gestibile.

Fonte: Elaborazioni proprie dell’autore.

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