Fate molta attenzione al nuovo Fondo Sovrano italiano: potrebbero finirci i vostri risparmi senza che lo sappiate?

Cassa depositi e prestiti

Fate molta attenzione al nuovo Fondo Sovrano italiano: potrebbero finirci i vostri risparmi senza che lo sappiate? Una cosa è certa, in questi ultimi mesi. Il risparmio privato degli italiani fa gola. Soprattutto al Governo che, con diversi esponenti sia di questa maggioranza, che di quella che l’ha preceduta, lo ha detto senza alcun pudore. Qualcuno è giunto ad affermare con molta chiarezza che gli italiani devono dare una mano con i loro risparmi, nel momento del bisogno. Quindi si sono rizzate le antenne quando si è saputo che le regole per l’istituzione del Fondo Sovrano italiano sono state approvate in Commissione Bilancio alla Camera. Il tutto sulla falsariga del più famoso Fondo Sovrano, quello norvegese.

Ma se per gli scandinavi il carburante del loro Fondo sovrano sono i proventi del petrolio del Mare del Nord, per noi non può essere così. Ed è proprio questo che fa preoccupare. Perché non può che essere una preoccupazione leggere sulla stampa specializzata che quel carburante, per noi, sia il risparmio degli italiani. Così, come se niente fosse. Perché il sospetto di prelievi forzosi balza immediatamente alla mente, vista l’insistenza del sollecitarne l’utilizzo. Fate molta attenzione, quindi, al nuovo Fondo Sovrano italiano: potrebbero finirci i vostri risparmi senza che lo sappiate?

Fate molta attenzione al nuovo Fondo Sovrano italiano: potrebbero finirci i vostri risparmi senza che lo sappiate?

Il nome del Fondo Sovrano patrio sarà Patrimonio Destinato. Avrà 44 miliardi di dotazione iniziale, e sarà gestito da CDP, cioè Cassa Depositi e Prestiti. Potrà intervenire nel capitale di imprese sopra i 50 milioni di euro di fatturato in caso di difficoltà. Ma non del settore finanziario o assicurativo. E, come dicono sempre quelli che mirano al risparmio degli italiani, si ragiona ormai da tempo sugli strumenti per avvicinare il denaro degli italiani all’economia reale. Tra questi, bond irredimibili e garanzia pubblica sulle azioni, due (malsane?) idee del presidente della CONSOB, Savona. E, di recente, ci sono stati importanti cambiamenti sui PIR, da noi documentati e descritti in questo articolo.

Pare che rientri nella logica di far arrivare il denaro nell’economia reale anche il farlo confluire sul conto corrente di tesoreria centrale fruttifero. Che poi è dove sono già indirizzate le disponibilità liquide di Patrimonio Destinato. I vantaggi per favorire la partecipazione degli italiani? Zero tasse sul capital gain, come i PIR. Le modalità definitive devono, però, essere ancora decise. C’è tempo 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di riconversione del Decreto Rilancio. Può essere plausibile un prelievo forzoso dei risparmi degli italiani, viste queste premesse? Forse sì, forse no. Solo il tempo potrà dirlo. Noi speriamo fortemente che non accada. Ma se le cose si complicassero in sede europea, i soldi degli italiani sono l’ultima speranza del Governo e della Nazione stessa.