Farsi fare una faccia nuova con la stampante 3D. Dopo la stampa veloce delle protesi dentarie, ecco la stampa 3d della pelle umana: si generano lembi di 10 centimetri quadrati in mezz’ora. Lo scienziato spagnolo Josè Luis Orcano dell’Università Carlo III di Madrid, ha ottenuto lembi di pelle umana con una stampante 3D alcuni anni fa. Da allora questa invenzione è diventata molto popolare negli ospedali che si occupano di chirurgia estetica, ma soprattutto di ustioni e tumori della pelle. Patologie che prima si curavano parzialmente col laser.
Realizzabili ogni tipo di forma e colore
La tecnica bioprinting 3D permette oggi ai medici di produrre innesti per i loro pazienti che hanno riportato gravi ustioni o presentano gravi lesioni da tumore o incidente stradale. Le biostampanti possono creare trapianti di pelle perfettamente adatti alle lezioni dei pazienti abbinando la profondità e la forma necessaria. Si possono ormai stampare tutti e tre i tipi di cellule della pelle, il che vuol dire che si possono guarire ferite o lesioni molto profonde. Inoltre, si possono riprodurre praticamente tutti i colori di pelle umana, un problema molto difficile da risolvere ricorrendo alla donazione o alla fabbricazione tradizionale.
Farsi fare una faccia nuova con la stampante 3D
Il Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, uno dei nomi più importanti nel bioprinting 3D, ha stampato con successo, oltre alla pelle per ustionati o semplicemente per le star che non vogliono mai invecchiare, molti altri organi interni. Si va dalle vesciche ai tessuti cardiovascolari. Scansionando in anticipo l’area 3D, si può stampare anche direttamente sul viso dei pazienti. Inoltre, la loro stampante usa le cellule della pelle del paziente, il che significa che il rischio di rigetto dell’innesto da parte del corpo del ricevente risulta davvero molto ridotto. Anche l’Università di Toronto stampa strisce di pelle umana, con una stampante portatile che ha la dimensione di una scatola da scarpe.