Fai attenzione al tuo conto corrente, in questi casi la banca te lo può chiudere

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Fai attenzione al tuo conto corrente, in questi casi la banca può te lo può chiudere. Il conto corrente, come sappiamo, è diventato ormai uno strumento necessario per la nostra quotidianità. E’ l’unico strumento che ci consente di ricevere lo stipendio o la pensione, movimentare più di 2000€ e gestire gli strumenti di pagamento elettronico. La normativa stabilisce con precisione i diritti e i doveri della clientela nei confronti della banca. Questo vale sia per gli istituti tradizionali sia per le banche on line.
L’estinzione d’ufficio di un conto corrente può causare un grave danno perché, ad esempio, ci renderebbe impossibile incassare i nostri guadagni. Ma una banca può chiudere unilateralmente un conto corrente? E in che casi è autorizzata a farlo?

Fai attenzione al tuo conto corrente, in questi casi la banca te lo può chiudere. Cosa dice la legge?

L’art. 1845 del Codice Civile sancisce che, salvo patto contrario, la banca non può recedere dal contratto prima della scadenza del termine se non per giusta causa. Se l’apertura di credito è a tempo indeterminato, si “ può recedere dal contratto mediante preavviso nel termine stabilito dal contratto, dagli usi o, in mancanza, in quello di quindici giorni”.

Questo significa che se siamo titolari di un contratto a tempo determinato, come un prestito o un mutuo, la banca non può recedere se le rate sono saldate regolarmente. In caso di mancato pagamento di tre o più rate, la banca farà “decadere il beneficio del termine”. In questo caso potrà anche richiederci la restituzione di tutto il capitale residuo in un’unica soluzione. Se, invece, abbiamo sottoscritto un contratto senza scadenza, come un conto corrente, la banca potrà esercitare il diritto di recesso. In questo caso l’Istituto di Credito deve concedere un termine di almeno quindici giorni prima di procedere con l’effettiva chiusura del conto.

Le motivazioni del recesso

Il Codice del Consumo specifica che la banca può recedere dal contratto di conto corrente anche senza preavviso dandone semplicemente tempestiva comunicazione al cliente, qualora ravvisi un giustificato motivo. Come recentemente dichiarato dal Sottosegretario del Ministero dell’Economia, le banche possono decidere unilateralmente di chiudere i conti correnti anche in altre situazioni. Il Sottosegretario cita come esempio l’assenza di fondi sufficienti per coprire gli ordini di pagamento oppure l’evidenza che il conto sia effettivamente utilizzato da persone diverse dal titolare. La banca può decidere di estinguere il rapporto con un correntista anche se viene a conoscenza dell’esistenza di procedimenti penali a suo carico. In questo caso, il livello di rischio del cliente potrebbe diventare troppo elevato per essere gestito con misure di adeguata verifica.