Eurostoxx: deterioramento del quadro tecnico di medio lungo termine

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Tra gli indici che, in quest’ultimo periodo, hanno subito un maggior deterioramento della situazione tecnica, in ottica sia di medio, che di lungo, collocherei sicuramente l’Eurostoxx 50.

Basta dare un’occhiata all’indicatore Alfa Omega, che è passato ad impostazione short sino al time frame mensile, ed ha ridotto il long sul trimestrale.

Peraltro quel supporto dinamico, che su alcuni indici ha consentito i recenti rimbalzi, sull’Eurostoxx è già rotto al ribasso anche su time frame mensile.

Confermano una view ribassista Big shot e PLT, avendo ceduto un livello supportivo, che va recuperato entro marzo, per evitare implicazioni più negative ed un’inversione definitiva di lungo termine.

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Sotto il profilo ciclico le quotazioni sono, del resto, entrate nel quarto sottociclo di lungo, la parte che, salvo troncature cicliche rialziste, dovrebbe essere la più ribassista e chiudersi con un bottom a febbraio 2020.

Una conferma proviene anche da magic box settimanale, che già consente, in base al pattern in fase di conferma, proiezioni non solo di medio, ma ormai anche di lungo termine.

Primo target in area 3018 con primo setup entro la settimana del 7 maggio,  in accordo con un ciclo di medio termine.

Sotto tale livello si aprono scenari pesantemente ribassisti, in overshooting con target diversi sino a 2678 ed oltre, e con setup sino al 2020, in accordo con il ciclo di lungo.

Questo scenario ribassista di medio, potrà essere archiviato in caso di superamento delle resistenze dinamiche di Magic box, di cui la prima questa settimana passa in area 3440, mentre sul lungo si profila come rilevante il passaggio sopra l’ex supporto, ora area di resistenza, a 3503, confermato in chiusura di marzo.

Ci si potrebbe domandare per quale motivo, però, questo peggioramento della situazione, visto che secondo diversi analisti la prospettiva economica si profila migliore rispetto agli Stati Uniti.

Uno dei principali motivi, probabilmente, consiste nel venir meno della politica accomodante da parte della BCE, e comunque nelle prospettive dell’euro, che limiterebbero le possibilità di esportazione in ambito extra UE, unitamente ad incertezze sul quadro politico ed alle problematiche legate alla brexit.