Euro dollaro raggiunto un bottom? Potrebbe? Il punto sulle due economie
Se dovessimo tarare le aspettative sul cambio Euro dollaro meramente sui dati dei rispettivi cicli economici dovremmo trovarci da tempo col cross sotto 1,10.
Se non sulla parità!
Se ciò non è ancora accaduto la causa va individuata principalmente nell’opposto approccio monetario tenuto da FED e BCE.
Euro dollaro, BCE- FED, l’apparenza inganna
In apparenza BCE e FED si sono mosse all’unisono per affrontare la crisi.
Taglio dei tassi di qua, taglio dei tassi anche di là dell’oceano.
QE in USA, QE anche in Europa.
Ma sono proprio le modalità e, perché no, la quantità oggettiva di risorse impiegate nei rispettivi QE ad avere fatto la differenza.
La FED (come la BOE peraltro) non si è risparmiata, stampando dollari a volontà e chiudendo anche i “buchi” tossici della banche e della finanza in generale.
La BCE, col braccino corto, ha fatto molto meno limitandosi ad acquistare bond governativi.
Da qui possiamo facilmente arguire che il cross euro dollaro si è contenuto nelle dinamiche di forza del dollaro proprio per la consistente offerta di dollari che le politiche espansive della FED hanno generato.
Euro dollaro le prospettive delle economie di Unione Europea e USA
Fatto il punto e calibrato il passato vediamo ora cosa possiamo aspettarci.
In premessa è corretto precisare che qualche movimento speculativo contro-trend anche significativo è sempre possibile.
Detto questo il trend delle economie e a cascata del rapporto euro dollaro rimane sfacciatamente a favore del biglietto verde americano.
I dati macro-economici dell’ultimo anno in particolare, hanno allargato ampiamente una forbice tra i due cicli economici.
Divergenza che a tendere rischia ancora di più di divaricarsi proprio per i diversi risultati cui hanno portato l’”espansività” della FED e l’austerity della BCE.
Come noto la FED sospinta dall’economia da essa stessa trainata ha gradualmente riportato i tassi al 2,5% ed ora può affrontare eventuali criticità forte di potenziali tagli dei tassi.
La BCE, viceversa, si trova con un ciclo economico dell’Unione Europea molto più fragile, se non sulle soglie della recessione, e coi tassi a zero.
Immaginare un euro in grande e prolungato spolvero verso il dollaro è veramente un’impresa di ottimismo esasperato.
Anche un rimbalzo speculativo troverà poco sopra 1,13 forti posizioni in vendita.
Il ruolo di Trump
L’unica variabile impazzita in grado di modificare le dinamiche attese sul cross euro dollaro è quella delle mosse di Donald Trump.
Un Presidente che ha grossi meriti nell’avere saggiamente affiancato la FED nel favorire l’innescarsi del ciclo dell’economia USA, ma che ora pare avere perso la bussola.
Dalla Guerra sui dazi al muro col Messico, alle accuse all’Iran la Casa Bianca non perde l’occasione per farsi nemici.
Se non fosse per il fatto che la vendita di dollari forse è proprio uno degli obbiettivi di The Donald per calmierarne le quotazioni, potremo immaginare che qualche grande nazione avrebbe già provveduto a dismettere le proprie riserve in dollari.
Ma a fronte di quali alternative? Il barcollante euro?
Chi se lo può permettere?