Euro Dollaro: analisi grafica e ciclica di lungo termine

ProiezionidiBorsa

EURO/USD
ANALISI GRAFICA E CICLICA DI LUNGO TERMINE
INTERVISTA A GIAN PIERO TURLETTI

LEI COSA PENSA DELL’ANALISI CICLICA?
Teoricamente valida, quella sinora prevalentemente in uso presso la maggior parte degli analisti, ha lasciato un po’ a desiderare.
Si basa soprattutto sulla possibile ricorrenza ciclica di rilevanti minimi di mercato su periodi di breve, medio e lungo termine, ma se proviamo a utilizzarla praticamente notiamo che spesso la distanza temporale tra questi minimi è caratterizzata da notevole varianza statistica.
SI PUO’ OVVIARE A TALE VARIANZA?
Certamente, e ritengo che ancora una volta proiezionidiborsa stia realizzando una svolta nodale, epocale anche in questa materia, con il metodo FRACTALIS, come del resto già realizzato con altri metodi, tra cui TOP OR BOTTOM.
PUO’ FARCI UN ESEMPIO DI ANALICI CICLICA?
Certamente.
Consideriamo il grafico a barre mensili dell’euro/dollaro
Le linee verticali rosse rappresentano distanze temporali di 4 anni, sulle quali dovremmo trovare minimi del relativo ciclo quadriennale.
Dopo quattro di questi cicli si chiude un altro importante ciclo, quello che dura 15 o 16 anni.
Ho indicato con due successive frecce verdi i due minimi di questo ciclo.
La terza freccia verde evidenzia un ulteriore minimo lungo una trend line di lungo termine.
Stando a tale suddivisione dovremmo quindi trovarci nell’ultimo ciclo quadriennale del ciclo di 15.
Sotto questo profilo ci troviamo in una posizione del tutto analoga ciclicamente alla fase 1997/2001.
In quel caso il ciclo di 4 anni fu ribassista.
E IN QUESTO CASO?
I cicli sono variabili e quindi non possono essere considerati rigidamente.
Talora in anticipo, talora in ritardo rispetto alla loro durata teorica.
A mio avviso l’ultimo ciclo quadriennale sull’euro/usd è iniziato nel 2012, e ora ci troviamo di fronte ad un quesito nodale.
Il ciclo 2012/2016 sarà ribassista, come nel periodo 1997/2001, oppure rialzista?
E LA RISPOSTA A SUO AVVISO QUAL’E’?
Ci troviamo ad un punto nodale di possibile svolta.
Per comprendere tale situazione, consideriamo ancora una volta il grafico allegato con i seguenti elementi.
Nella parte in alto del grafico ho indicato con 3 frecce rosse i punti di massimo di un trend rialzista di lunghissimo termine.
L’ultima freccia rossa, indicata dalla ellissi, ha una posizione ciclica analoga alla precedente, come massimo di un ciclo non solo quadriennale ma del ciclo di 15 anni.
In teoria, quindi, sarebbe lecito attendersi un proseguimento del ciclo di quindici anni verso nuovi minimi, lungo la retta supportiva del canale di lunghissimo termine, tracciata dal minimo dell’85.
Tuttavia al termine del ciclo 1985/2000 è iniziato un altro trend rialzista, i cui minimi sono stati indicati dalle frecce versi nel grafico, lungo una retta supportiva di lungo termine nel 2001 e nel 2002.
Il minimo di luglio 2012 si trova proprio su tale retta, sottolineato da una freccia verde.
Al tempo stesso, notiamo un canale ribassista di lungo, intrapreso sui massimi del 2008, tracciato con linee tratteggiate in rosso sul grafico allegato.
Ora i corsi si trovano in prossimità della retta resistenziale di tale canale.
Si aprono quindi due scenari prospettici.
La rottura di tale resistenza impatterà sulle sorti del ciclo quadriennale portandolo decisamente al rialzo.
Viceversa, una tenuta della stessa farà prevalere uno scenario alternativo, con probabile rottura del bordo inferiore del canale di lungo costruito dal 2001 e raggiungimento di un obiettivo di prezzo lungo o in prossimità del supporto di lunghissimo termine, tracciato dal 1985, presumibilmente per/entro il 2016.
In caso, invece, di rottura rialzista, obiettivo lungo il bordo superiore del canale di lunghissimo termine intersecante il massimo del 2008.
ANALISI ARTICOLATA E COMPLESSA LA SUA.
LEI RITIENE CHE ANCHE PERSONE NON MOLTO ESPERTE SIANO IN GRADO DI CONDURRE ANALISI DI QUESTO TIPO?

Sinceramente, no.
L’analisi ciclica può anche essere affascinante, ma occorre una certa esperienza da analisti per districarsi tra i diversi cicli e grafici.
COME PUO’ ESSERE RISOLTO IL PROBLEMA?
Proprio grazie ad una semplificazione ciclica, come nel metodo FRACTALIS.
In modo analogo al metodo, ho voluto considerare degli indicatori ciclici che, senza far scervellare su grafici e variabili cicliche, danno subito il polso della situazione.
Quindi, anche a prescindere dalla precedente analisi, condotta con metodo tradizionale, posso in un colpo d’occhio sapere che ora l’indicatore ciclico annuale è rialzista, quindi è prevedibile un anno con massimi nell’ultima parte del 2014, salvo diverso successivo segnale dell’indicatore, mentre l’indicatore quadriennale è in fase di ripresa, ma tuttora al ribasso.
In caso di segnale rialzista, anche il ciclo quadriennale intrapreso dal 2012 assumerà connotati rialzisti, e verrà confermato lo scenario di un ciclo quadriennale rialzista con probabile obiettivo lungo il bordo superiore del canale di lunghissimo termine, e quindi destinato a formare massimi superiori a quello del 2014.
Viceversa, in caso di mantenimento dell’indicazione ribassista sul quadriennale, i massimi del 2014 saranno destinati a restare inviolati almeno sino al 2016.
Come si nota, con questo secondo metodo, a differenza del primo, con semplici indicatori posso arrivare a conclusioni cicliche ragguardevoli, senza dovermi scervellare con grafici e varianze cicliche.