Siamo veramente entranti in una fase che possiamo definire come estate di Kondratieff?
E in caso di conferme, quale potrebbe essere una asset allocation ideale?
Quali ripercussioni socioeconomiche potrebbe avere l’entrata in una fase estate?
Ieri ho introdotto il tema dei cicli di Kondratieff, ma molti sono ancora i punti da chiarire.
Ho infatti avanzato la tesi di una fase estate di Kondratieff in cui le economie occidentali sarebbero in parte già entrate. Tesi che parrebbe fondata a partire da questo grafico dell’indicatore di forza relativa tra Dow Jones ed oro:
Avevo evidenziato come questo mese l’indicatore di forza relativa abbia chiuso sotto la media a 60 mesi in relazione al Dow Jones Industrial.
Per avere ulteriori conferme occorre comunque attendere la chiusura di marzo. Questo in modo da evitare che si sia trattato di un segnale estemporaneo, legato all’eccezionalità della situazione.
Eccezione o conferma?
Dal punto di vista macroeconomico, abbiamo però alcune interessanti conferme.
Secondo Kondratieff sia estate che primavere sono fasi caratterizzate da tassi crescenti ed inflazione.
Negli USA l’indice dei prezzi al consumo è in ripresa dal 2009, nell’eurozona dal 2015.
La Fed ha rialzato i tassi dal 2015.
Tranne per le decisioni della BCE, sulle due sponde dell’Atlantico abbiamo quindi indicazioni di conferma di una fase primavera o estate da diversi anni in base all’inflazione ed ai tassi.
La differenza la fa l’indicatore di forza relativa tra Borsa ed oro, che sull’Eurostoxx è negativo. Cioè sotto la propria media mobile, dal 2019, e sugli USA sta cedendo in questo periodo.
Direi che per gli USA sarebbe opportuno attendere una conferma dalla chiusura di marzo. In caso di conferma, possiamo parlare di passaggio ad una fase estate anche per gli USA, già presente in Europa.
Asset allocation
In una fase estate per definire una asset allocation ideale bisogna prima individuare il trend di lungo degli asset, sostanzialmente di oro e Borsa, ed usiamo a tal fine il metodo PLT.
In caso di rialzo di lungo su entrambi gli asset, potremo scegliere un portafoglio costituito anche da questi due soli asset, ma dando il peso maggiore all’oro. Ad esempio 70 per cento oro e 30 per cento azionario.
Nel caso di mercato azionario ribassista, si potrebbe invece aprire un 50 per cento di posizioni short su azionario e 50 per cento long sull’oro, se PLT indica rialzo di lungo su tale asset.
Al momento, l’azionario USA è ancora al rialzo di lungo, quello europeo è in forse, e comunque dotato di assai minor forza relativa. Quindi l’asset allocation ideale sinora era costituita da un 70 per cento azionario ed un 30 per cento oro. Pronti a ribaltare le percentuali, in caso di passaggio confermato dell’indice di forza relativa del Dow Jones sotto la propria media mobile a 60 mesi.
E sempre che in chiusura di marzo si confermi ancora impostazione rialzista per l’azionario USA.
Siamo infatti in una probabile fase di transizione.
Quali ripercussioni socioeconomiche?
Nelle fasi di passaggio a forza relativa ribassista per le Borse, assistiamo spesso a crisi socioeconomiche.
In questa fase non sono tanto gli USA negli occhi del ciclone, quanto l’Europa che, come abbiamo visto, è passata ad una fase di forza ribassista per l’azionario sin dal 2018. A prescindere dalla situazione epidemica, che non segue cicli economici, stiamo effettivamente andando incontro, in Europa, ad un altro possibile focolaio di grave crisi.
Turchia e Siria
La situazione bellica tra Turchia e Siria rischia di degenerare in una vera e propria crisi sociale, anche a seguito di una moltitudine di persone che scappano dalla guerra.
Le notizie su questo tema sono meno presenti sui media radiotelevisivi di quello che sarebbero, se il coronavirus non tenesse occupata la maggior parte del tempo che gli dedicano. La situazione sta divenendo preoccupante.
L’Europa come intende collocarsi rispetto alle parti in conflitto e come intende gestire l’ondata migratoria?
Il tutto mentre altri importanti flussi migratori stanno procedendo lungo la rotta che congiunge diversi paesi al nordest europeo ed in particolare italiano.
A questo fattore si deve aggiungere che statisticamente una crisi di tipo sanitario era possibile accadesse, considerando la tempistica con cui si susseguono le epidemie.
Sintesi
Sintetizzando, possiamo dire che diversi elementi fanno pensare, sia in termini sociali, che economici, ad una fase estate, secondo lo schema di Kondratieff.
Sicuramente presente nell’eurozona e ad un probabile passaggio a questa fase anche per gli USA, anche se possono essere opportune, per gli USA, ancora alcune conferme.
Nel prossimo articolo vedremo che per il momento è stato millimetricamente centrato un target ribassista. Inoltre di come il lungo termine delle Borse, specie per gli USA, si muova tra possibile massimo già formato e possibile prosecuzione rialzista, con una risposta che arriverà a fine marzo.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT