Esiste una sorta di sfera di cristallo, per capire cosa potrebbe succedere sugli indici USA?

curva dei rendimenti

È sicuramente tra le domande del momento. Portata alla ribalta dai recenti avvenimenti, che hanno visto le Borse USA flettere in modo significativo.

Correzione o inversione?

Prossima ripresa delle quotazioni, o ribasso di lungo termine?

Inutile nasconderlo.

Gli indici USA rivestono una fondamentale importanza, non solo in quanto tali, ma anche per quello che si presenta, spesso, come un elevato grado di correlazione con le altre Borse.

È quindi naturale domandarsi quanto segue.

Esiste una sorta di sfera di cristallo, per capire cosa potrebbe succedere sugli indici USA?

Abbiamo analizzato, in precedenti articoli, la situazione delle Borse USA, considerata da un punto di vista fondamentale, in particolare sottolineando taluni aspetti che riconducono al cosiddetto modello econometrico FED modificato.

I prezzi, sotto questo profilo, paiono un po’ tirati, ma non così tanto, considerando soprattutto le stime degli utili prospettici per l’anno in corso.

Ma di seguito intendiamo evidenziare come un particolare indicatore, almeno negli ultimi 20 anni, abbia saputo nettamente separare, nell’ambito di un trend rialzista di lungo, le eventuali correzioni dai ribassi destinati a durare nel lungo termine.

In altre occasioni, abbiamo indicato come utilizzare l’indicatore per prevedere fasi e possibili tempistiche relative ad inversioni del ciclo economico.

Oggi intendiamo evidenziare un suo utilizzo, che consente di distinguere tra eventuali fasi di correzione e vere e proprie inversioni ribassiste di lungo termine.

Il ruolo della yield curve

Ci riferiamo alla cosiddetta yield curve, o curva dei rendimenti, relativa ai titoli di Stato statunitensi.

In presenza di una futura, semplice correzione dei corsi dello S&P 500, la yield curve dimostra statisticamente di non invertire la propria naturale pendenza rialzista, o al più di invertirla solo lungo un singolo tratto, ma non nel tratto compreso tra le scadenze più brevi e quelle più lunghe.

Vedremo come anche la correzione dello scorso anno, pur essendo stata di rilevante entità, non ha dato luogo, poco prima del suo verificarsi, ad un fenomeno di inversione, che avrebbe invece segnalato una fase destinata a protrarsi nel tempo.

Infatti le quotazioni hanno superato il precedente massimo nel giro di qualche mese.

I grafici

I seguenti grafici sono rappresentati da due schermate.

In quella a sinistra la curva dei rendimenti relativa ai titoli di Stato Usa, in riferimento ad una determinata data.

In quella a destra il grafico dello S&P 500 nella stessa data, evidenziata da una retta verticale rossa.

Partiamo quindi da una prima serie di quattro grafici.

Grafici Yeld curve

Il primo grafico in alto evidenzia una fase correttiva, mentre la yield curve si inclina negativamente solo su una parte della propria lunghezza, ma mantenendo impostazione rialzista tra le scadenze più brevi e quelle più lunghe, come abbiamo detto.

Il secondo grafico evidenzia invece un vero e proprio ribasso di lungo termine, in ottica pluriennale.

L’inversione del trend viene segnalata da una completa inversione ribassista della yield curve, che ha anticipato quanto sarebbe successo sull’indice azionario.

Nel nuovo trend rialzista, il terzo grafico indica, ancora una volta, una fase meramente correttiva, a fronte di una yield curve rialzista.

Infine, il quarto grafico evidenzia l’ennesima correzione, con la yield curve che inverte solo un tratto della propria pendenza.

I grafici del rialzo in corso

Il rialzo di lungo termine in corso è cominciato nel 2009. Andiamo di seguito ad analizzare come si è comportata la curva dei rendimenti durante varie fasi di questo trend. Ma facciamo precedere gli ultimi tre grafici, relativi al trend iniziato nel 2009, da un primo grafico, che evidenzia ancora una volta il comportamento della yield curve anticipatore di un ribasso di lungo.

Grafici Yeld curve

In questa serie di altri quattro grafici, il primo evidenzia ancora una volta una pendenza ribassista tra le scadenze più a breve e quelle a più lungo termine. Un segnale anticipatore di una inversione ribassista di lungo dell’indice azionario.

Nel secondo grafico, le frecce rosse indicano situazioni analoghe alla fase correttiva sulla parte destra del grafico.

Durante tutte queste fasi correttive, la yield curve ha mantenuto impostazione rialzista.

Impostazione mantenuta anche poco prima della pesante correzione del 2020, come indicato nel terzo grafico. Anche se la curva aveva anticipato quanto sarebbe successo con una precedente parziale inversione, che abbiamo omesso tra gli esempi, per non appesantire eccessivamente la componente grafica del presente articolo.

Infine, la risposta alla domanda che tutti si pongono.

Nonostante i ribassi delle ultime sedute, la yield curve si presenta rialzista, solo con un leggero appiattimento nella parte a destra.

Pertanto la fase ribassista viene indicata, in base a tale indicatore, più come occasione di acquisto, che di vendita, in ottica di investimento.

Conclusioni

L’attuale comportamento della yield curve non denota né un’inversione parziale, né completa lungo le proprie scadenze. Alla luce di determinate dinamiche statistiche, a proposito del fatto se esista o meno una sorta di sfera di cristallo, per capire cosa potrebbe succedere sugli indici USA, possiamo affermare di non poter escludere, a priori, una fase ribassista anche profonda. Ma non dovrebbe trattarsi di inversione destinata a durare a lungo. Anzi, per l’investitore di medio e lungo termine, dovrebbe trattarsi di occasione d’acquisto.

Ovviamente non possiamo escludere che anche la yield curve possa commettere errori, ma sicuramente le sue indicazioni sono caratterizzate da un livello di affidabilità statistica, molto superiore a quello di altri indicatori.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT