Ogni periodo dell’anno ha i suoi piatti tipici. Alcuni sono più conosciuti e diffusi, ad esempio quelli per il Natale o per Pasqua. Altri meno, come i piatti tipici per l’Assunta o per la Quaresima. Si noterà che spesso, forse per tradizione, in Italia i piatti tipici seguono sempre il calendario religioso.
E, se controlliamo bene, ora siamo in Quaresima, ovvero la commemorazione dei 40 giorni di Gesù nel deserto. Ebbene, in questo periodo di privazioni e di fioretti, c’è un piatto tipico che è naturalmente a base di pesce. Si sa, la carne per tradizione andrebbe evitata in questo periodo. Andiamo quindi a vedere una preparazione, o meglio un errore da evitare. Ecco l’errore da non commettere mai quando cuciniamo questo piatto di Quaresima.
Baccalà
Uno dei piatti tipici della Quaresima è senza dubbio il baccalà. Da Nord a Sud della nostra amatissima Penisola, ci sono moltissime ricette che lo vedono come gran protagonista. Piatto povero nel passato, ora il baccalà riesce a soddisfare anche i palati più esigenti con preparazioni molto elaborate. Tuttavia, bisogna prestare attenzione ad un passaggio fondamentale. Altrimenti, potrebbe causarci forti mal di pancia o, nei casi peggiori, anche delle intossicazioni alimentari.
Quando compriamo il baccalà, compriamo lo stoccafisso: baccalà sotto sale. Naturalmente è duro e pieno di sale e quindi dobbiamo metterlo sott’acqua. In frigo naturalmente, e dobbiamo cambiare l’acqua ogni otto ore.
L’errore sta nel lasciare lo stoccafisso in ammollo a temperatura ambiente: potremmo contaminare la sua carne. Immaginiamoci di avere un pesce fresco: nessuno di noi lo lascerebbe fuori dal frigo in acqua per ore ed ore, se non addirittura giorni e giorni.
Potremmo avere un pesce invaso da batteri, e pentircene amaramente dopo. Siamo in Quaresima, ma non cerchiamo a tutti i costi di stare male! Ecco l’errore da non commettere mai quando cuciniamo questo piatto di Quaresima.