Quando abbiamo mal di testa, mal di denti o reumatismi, apriamo il cassetto dei medicinali e prendiamo un analgesico. Un farmaco lenitivo che si acquista senza ricetta in farmacia, in parafarmacia e ai distributori automatici di medicinali.
Ma siamo davvero sicuri di aver capito cosa stiamo per ingoiare? La maggior parte delle persone conoscono le marche degli antidolorifici più comuni, ascoltano quel che consiglia il farmacista quando li comprano. Ma non ricordano più niente quando ne hanno bisogno: mescolano le scatole o i blister in un cassetto e prendono, senza approfondire, qualsiasi cosa riporti scritto il termine antidolorifico scritto in grande.
L’errore che molti fanno quando prendono un analgesico
Molte persone ricordano i nomi dei prodotti, ma non ricordano qual è il principio attivo che contengono. Eppure, le case farmaceutiche ce lo scrivono chiaramente sulle confezioni. E lo squillano negli annunci pubblicitari. Ce lo dicono negli spot televisivi, in radio. E anche sul web. Ricordandoci di controllare le avvertenze stampate sul foglietto e sulla confezione.
Non bisogna assumere i farmaci da banco in modo superficiale. Perché non curano affatto allo stesso modo. Ecco le differenze fondamentali tra i due principali antidolorifici riassunte dal Team Salute e Benessere di ProiezionidiBorsa. Che si possono consultare facilmente qui sul nostro quotidiano online. Se capita di non ricordare tutto a memoria.
Quando scegliere il paracetamolo
L’errore che molti fanno quando prendono un analgesico. I farmaci da banco più venduti per i dolori generici sono a base di paracetamolo o di ibuprofene. Leniscono mal di testa, dolori mestruali, dolori articolari. Ma non sono affatto la stessa cosa.
Il paracetamolo allevia il dolore e abbassa la febbre. Può essere usato a bassi dosaggi anche da chi è in gravidanza. Se soffriamo di mal di denti, mal di ossa, sintomi postoperatori con magari un po’ di febbre, dolori muscolari e cerchio alla testa (non emicrania), possiamo prendere un farmaco a base di paracetamolo. Ma una compressa che contiene paracetamolo non va assolutamente bene per chi soffre di problemi gastrici. Nonché insufficienza renale o insufficienza epatica.
Quando scegliere l’ipobrufene
Invece l’ibuprofene è un antidolorifico perfetto per le infiammazioni. Efficace per lenire l’artrite, anche della colonna vertebrale, i dolori mestruali. Ma attenzione, è sconsigliato alle donne in gravidanza. Perché può danneggiare il feto, inibire la sintesi delle prostaglandine.
In pratica, può alterare le sostanze che regolano l’ampiezza e la durata delle infiammazioni nel corpo del bambino. L’ipobrufene non va assolutamente bene anche per chi assume farmaci ipertensivi o anticoagulanti.