L’errore che molti fanno a proposito della siesta su posto di lavoro

sonnellino

La siesta, detta anche power nap, è un desiderio che accomuna molte persone, ma non sempre in ufficio è permesso farla. Anche se dormire un po’, dopo pranzo, porterebbe numerosi benefici al nostro corpo.

In altri Paesi il sonnellino pomeridiano è contrattualizzato. Ci sono orari e spazi aziendali dedicati alla siesta. Perché aumenta la produttività sul lavoro, migliora l’umore e riduce i livelli di stress. Per ottimizzare al massimo il breve relax quotidiano, ci sono addirittura arredi e accessori specializzati.

Ecco l’errore che molti fanno a proposito della siesta: non sanno richiederla al datore di lavoro, dormono di nascosto. Altri l’hanno spuntata grazie ai sindacati. Ma non sanno sfruttarla al meglio per regalarsi un vero relax. Ecco le soluzioni degli Esperti di Salute di ProiezionidiBorsa.

Il riposino in modalità smart working

Se si lavora da casa in smart working, è più facile contrattualizzare la siesta. Ci possiamo sdraiare sul letto e impostare un alert telefonico. Il primo giorno si resta svegli, poi piano piano ci si abitua a dormire anche solo quindici minuti, come Leonardo da Vinci.

Meglio scegliere il divano, se si teme di non sentire il beep o ci si sente in colpa a riposarsi troppo lontano dalla scrivania. Questa soluzione va bene solo se il divano è abbastanza grande per allungarsi completamente. E se il bracciolo che si usa come cuscino non è troppo alto. Perché i muscoli cervicali e la schiena rimarrebbero in tensione, causando dolori e malesseri. In questo caso, bisogna procurarsi un cuscino ergonomico in lattice.

L’errore che molti fanno a proposito della siesta sul posto di lavoro

Nelle aziende più evolute come Google, oltre all’area ristoro, dove tutti prendono il caffè e il lunch, c’è l’area relax con le poltrone energy pod. Permettono di sollevare in alto le gambe e hanno un poggiatesta che volendo si chiude intorno al capo e alle spalle. Chi occupa la poltrona può decidere di rinchiudere la parte superiore del corpo in una specie di uovo, perfetto per dormire.

In era pandemica sono molti i produttori di arredi per ufficio che hanno realizzato delle cabine riposo in legno, delle scrivanie con area relax sottostanti. Oppure delle postazioni da lavoro a forma di box. Con scrivania, sedia girevole e un divanetto. Che può accogliere uno o due ospiti. Ma anche offrire un morbido supporto per pisolino pomeridiano.

Il cuscino-ostrica per il power nap

Chi non ha disposizione una sala comune o una postazione con sedile da riposo, può sfruttare la propria scrivania. Basta restare seduti e posare sul ripiano della scrivania un ostrich pillow. È un cuscino speciale di tessuto che si trova sul web, nel quale si infila tutta la testa. E poi la si appoggia dolcemente al buio, su un supporto morbido interno.

Si ottiene più o meno lo stesso effetto infilando la testa dentro un grosso maglione e trattenendola lì. Con una guancia appoggiata sulle maniche del pullover, ripiegate e annodate fra loro. Attenti però alle critiche dei colleghi.

Se si viaggia molto, invece, bisogna imparare a sfruttare i go sleep: sono workstation per lavorare al Pc, con divano-letto che si chiude. Perfetti per la siesta cocoon, questi gusci sono già presenti all’aeroporto di Dubai e di Helsinki.

Il boost post sonno che ci rimette in pista

Al risveglio dalla siesta, potremmo provare la sensazione di essere ancora stanchi. Se la pressione sanguigna è troppo bassa, meglio bere un bicchiere di acqua e limone. In alternativa possiamo rimetterci in pista facendo delle scale o ripescando qualche esercizio della routine mattutina, per esempio tratto dal work out Sakuma.

Abbiamo visto, dunque, qual è l’errore che molti fanno a proposito della siesta su posto di lavoro.