In arrivo l’odiatissimo prelievo forzoso per quanti si attarderanno o mancheranno di pagare le imposte, le multe, i bolli, i contributi Inps e quant’altro. I contribuenti italiani mossi dall’intenzione di eludere pagamenti e cartelle non potranno sfuggire alla stretta dell’Autorità fiscale. La Legge di Bilancio 2020 lancia i suoi strali contro l’evasione e mira al recupero di consistenti somme relative alle imposte non versate.
L’Agenzia delle Entrate ha concesso e autorizzato un maggiore raggio di azione al Fisco pur di far confluire nelle casse dello Stato i crediti dei contribuenti italiani. Le ultime disposizioni fanno tremare le vene nei polsi degli italiani dal momento che Equitalia attingerà dai conti correnti per le cartelle inevase. Sino ad ora l’Ente preposto al recupero delle tasse non versate si limitava a reperire informazioni sulla situazione finanziaria dei contribuenti. Né poteva mettere in atto un prelievo forzoso se non dietro l’autorizzazione specifica di un giudice che legittimava la procedura.
Il recupero forzoso degli importi contestati
Il Presidente dell’Associazione Difesa Utenti Sevizi Bancari, Finanziari, Assicurativi (Adusbef), Elio Lannutti ha parlato di “un netto peggioramento delle garanzie dei contribuenti di fronte ai Dracula Del Fisco”. In realtà il recupero forzoso delle cartelle inevase senza che fosse necessario il ricorso all’autorità giudiziaria è già norma dal 2015. Il vero cambiamento riguarda quindi la mole superiore di dati sui contribuenti cui Equitalia avrà accesso. Prima le informazioni inerenti alla situazione finanziaria dei cittadini italiani erano esclusivo appannaggio delle Agenzie delle Entrate. Attualmente la soppressione dell’Ente Equitalia ha ceduto il passo ad un nuovo organo di riscossione, la cosiddetta Agenzia delle Entrate-Riscossione. La nuova società di riscossione avrà accesso diretto al numero di conto correnti di cui è intestatario il contribuente e alle somme in esso depositate. Ecco dunque come Equitalia attingerà dai conti correnti per le cartelle inevase.
Equitalia attingerà dai conti: come evitare il pignoramento
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha inteso rassicurare i cittadini italiani dichiarando che il recupero forzoso e i pignoramenti saranno circoscritti e quantitativamente limitati. E anche in caso di pignoramento o prelievo forzoso non si tratterà certo di una procedura automatica. Fermo restando che Equitalia attingerà dai conti correnti per le cartelle inevase, al contribuente sarà concessa facoltà di regolarizzare la propria situazione. Ciò perché anzitutto verrà raggiunto da una serie di avvisi ed eventuali solleciti per il versamento delle imposte non pagate.
Dalla data di ricevimento degli avvisi il contribuente avrà 60 giorni di tempo per provvedere al pagamento delle somme arretrate. Potrà inoltre richiedere di pagare in un’unica soluzione o di rateizzare gli importi contestati in caso di mancata disponibilità economica. Solo al termine dei 60 giorni se il contribuente non avrà assolto ai pagamenti, Equitalia attingerà dai conti correnti per le cartelle inevase.
Leggi anche: Pignoramento dello stipendio: cosa accade nel 2020?