Energetici: i titoli italiani su cui investire

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Gli energetici sono al centro della prossima rivoluzione. Ma quali sono gli energetici italiani su cui investire?

Energetici: i titoli italiani su cui investire. La situazione

Il petrolio? Ancora una fonte per la crescita mondiale ma è innegabile che l’oro nero, anche a causa delle sempre più ampie incertezze macroeconomiche, dovrà affrontare la concorrenza delle energie rinnovabili. Ed è proprio questo il nuovo settore, secondo le analisi, quello con il maggior potenziale di crescita futura. Un aiuto potrebbe arrivare, per l’Italia, dalla firma del protocollo “Aria Pulita“. Il fine è quello di implementare la produzione di energia da fonti rinnovabili, ma non solo. Infatti si guarda con fiducia alla sostituzione del carbone per le centrali termoelettriche, attualmente attive. Per loro la trasformazione degli impianti.

Ma chi si avvantaggerà della nuova strategia?

Energetici su cui investire: titoli e azioni italiane

A2A, la multiutility lombarda, ed Enel, sono i primi ad aver confermato la propria disponibilità a riconvertire alcuni impianti anche prima della scadenza naturale fissata al 2025. Ma nel piano di espansione delle rinnovabili, le vere vincitrici, secondo Equita, potrebbero essere Erg , Falck , Alerion e Iniziative Bresciane. La dimostrazione arriva anche dal fatto che, proprio in Borsa, tutti i titoli del settore registrano un generale segno più.

Petrolio: la panoramica

Cosa sta succedendo al petrolio? Anche in questo caso, parlando di energetici, non si può non guardare al petrolio. Vittima del risk off che si è visto in queste ultime settimane, l’oro nero ha perso il 20% dai massimi di aprile. A zavorrare le quotazioni sono stati non solo i sempre più forti timori di un rallentamento dell’economia globale. Gli analisti temono anche un’escalation della guerra dei dazi. Tutti elementi negativi che si vanno ad affiancare all’ormai perenne iperproduzione degli Stati Uniti. Risultato: Brent a 62 dollari e Wti a 53.

Petrolio: può risalire?

Unica speranza, a questo punto, per una riapertura dei giochi sul petrolio, può essere solo un evento estremamente grave. Quale? Le ipotesi non sono molte ma tutti guardano ad un possibile conflitto in Iran. In questo caso, per quanto estremo ma non statisticamente impossibile, gli esperti parlano di un rally che infiammerebbe il barile fino a 100 dollari. Ma il picco potrebbe non essere duraturo. Infatti i rubinetti dei produttori Usa potrebbero riaprirsi approfittando del fatto che con un barile oltre i 60 dollari, la produzione di shale oil è estremamente economica.