Intervista a Gian Piero Turletti
COME VALUTA IL RISULTATO DELLE ELEZIONI EUROPEE?
Vanno considerate su un duplice piano, nazionale ed europeo.
Partendo da questo secondo, va detto che non paiono risultati sconvolgenti.
Complessivamente è aumentata la componente delle forze euroscettiche, ma i primi partiti sono sempre popolari e socialisti.
Questo risultato, tuttavia, potrebbe portare a qualche mutamento, a partire dalla Commissione, organo esecutivo e detentore delle iniziative legislative.
Probabilmente, al posto di Barroso, attuale presidente della commissione, esponente del partito socialdemocratico portoghese, forza di centrodestra, avremo un popolare.
Occorre infatti ricordare che il presidente e la commissione devono ottenere
l’approvazione del parlamento europeo.
Complessivamente, non credo cambi molto a livello di ambito europeo complessivo, in quanto comunque le componenti antieuro rimangono minoranza.
Possono invece mutare i rapporti interstatali e relativi alla politica interna.
A COSA SI RIFERISCE?
Intanto, al fatto che i risultati elettorali sono stati decisamente diversi da paese a paese.
In Italia, ad esempio, abbiamo assistito ad una decisa affermazione di Renzi, mentre in Germania c’è stata una decisa affermazione della Merkel, quindi hanno vinto le forze governative.
In altri paesi, invece, hanno trionfato componenti antieuro ed antisistema, come in Francia ed in Gran Bretagna.
Questo fatto potrebbe portare, per un verso, a modificare, ad esempio, il tradizionale asse franco-tedesco, e per altro verso, naturalmente, si tratta di risultati potrebbero avere ripercussioni politiche interne.
In Francia, ad esempio, c’è già stata la richiesta di elezioni anticipate.
Naturalmente, non è scontato che in diversi paesi si vada ad elezioni politiche anticipate, ma non è neppure escluso a priori.
E PER QUANTO RIGUARDA LA SPECIFICA SITUAZIONE ITALIANA?
Il risultato elettorale lascia poco margine ad interpretazioni, ha chiaramente vinto Renzi, e viene rafforzata la prospettiva di azione e di durata dell’attuale esecutivo.
INFINE, VENIAMO AI MERCATI: COSA ASPETTARSI?
Ben diversa situazione si sarebbe verificata, se avessero prevalso a livello europeo le componenti antieuro, ed in Italia Grillo.
In questo caso, probabilmente, i mercati, nell’incertezza che ne sarebbe derivata, avrebbero sicuramente penalizzato le quotazioni di listini azionari ed obbligazionari.
Invece, almeno stando a queste prime ore di contrattazione, pare confermato il trend rialzista di medio/lungo sulle principali piazze europee.