Dedichiamo questo articolo, innanzi tutto, a sottolineare un aspetto fondamentale dei nostri trading system, rispondendo alla seguente domanda:
ma quand’è che un trading system può considerarsi effettivamente efficace?
Il termine efficacia, in quanto tale, potrebbe significare molte cose, ma a nostro avviso uno degli aspetti più importanti consiste in quanto segue.
Un trading system è efficace non solo quando consente operazioni remunerative, vincenti, ma anche quando permette una veloce automodifica delle proprie segnalazioni, adattandosi velocemente ad un cambiamento del trend di mercato.
Questo aspetto è di fondamentale rilievo, infatti, per affrontare uno degli aspetti più insidiosi del trading, il verificarsi di situazioni contrarie allo scenario inizialmente prospettato, in quanto consente di chiudere velocemente le operazioni, con perdite limitate o addirittura in pareggio.
Ne volete una riprova con riferimento alle nostre analisi?
Eccola:
consideriamo la situazione tecnica del future FTSE MIB, con riferimento alla chiusura della scorsa settimana.
L’impostazione ribassista di venerdì impattava non solo sul time frame giornaliero, ma anche su quello weekly, prospettando uno scenario correttivo di natura ribassista.
Invece, sin dal primo giorno di questa settimana, l’impostazione è andata prospettando un’automodifica rialzista.
Chi opera su un time frame, es. su quello settimanale, trova nei segnali sui time frame immediatamente inferiori, in questo caso sul giornaliero, spesso le indicazioni per una veloce automodifica dei segnali, con i metodi di proiezionidiborsa.com e, quindi, per un’altrettanto veloce chiusura delle posizioni.
E vediamo, operativamente, cos’è successo.
Utilizzando il metodo Top or bottom sul weekly, si sarebbe operato short in chiusura della settimana scorsa, e la chiusura è stata a 22075, mentre il lunedì seguente sul daily assistevamo ad un’automodifica rialzista, ed il lunedì a quale prezzo chiudeva il future?
Ebbene, a 22075!
Certo, in altre situazioni la chiusura poteva anche essere tale da determinare una differenza di punti in perdita, ma come si vede in termini temporali c’è stata un’automodifica del frattale decisamente molto tempestiva.
Evidenziato, quindi, un aspetto tutt’altro che secondario, relativo all’efficacia dei metodi di proiezionidiborsa.com, come la chiusura in sostanziale pareggio dimostra, veniamo a considerare la seconda parte del titolo dell’articolo, e spieghiamo perché parliamo di verdetto di gennaio.
Questo ci riporta a precedenti articoli, già altre volte richiamati, dello scorso anno, nei quali indicavamo che entro il primo trimestre del nuovo anno si sarebbe definito anche il trend di medio/lungo, per quegli indici, in primis proprio il nostro FTSE MIB, che ancora non avevano chiarito il relativo scenario prospettico, alla chiusura del 2010.
Questo chiarimento è già arrivato, a nostro avviso, con il mese di gennaio, e spieghiamo perché.
Intanto, occorre rilevare che la chiusura di gennaio ha comportato un’impostazione rialzista del top or bottom, come di altri metodi, su diversi time frame: mensile, nonché a tre, sei e dodici mesi.
Questa conferma multipla ha quindi delineato un chiaro scenario prospettico di continuazione al rialzo del trend iniziato a marzo 2009, scenario da noi indicato come il più probabile sin dallo scorso anno.
Nel frattempo, anche l’impostazione grafica dell’indice ha conosciuto rilevanti indicazioni rialziste di lungo.
La formazione, infatti, di un canale rialzista di medio sin dai primi di dicembre 2010, e poi confermato a gennaio, ha avuto anche un’evidente implicazione rialzista, in ottica di lungo.
Prima della formazione di tale canale, infatti, sull’indice si poteva solo tracciare una retta di resistenza, intersecante alcuni dei principali massimi, a partire da febbraio 2009, mentre la formazione di un effettivo canale di lungo rialzista non era ancora comprovata, in quanto la retta di supporto, parallela alla resistenza dinamica, poteva essere tracciata a partire dal minimo di marzo 2009, ma come sappiamo, per essere considerata retta supportiva a tutti gli effetti, necessitava di una conferma, data dall’intersecare altri fondamentali minimi.
In tal senso, la conferma si è avuta solo sul minimo di dicembre 2010, ma allora momentaneamente, in quanto era opportuno attendere la tenuta del supporto dinamico, e la formazione, da quel potenziale supporto, di una tendenza di medio al rialzo, circostanza che si è verificata solo con la piena conferma a gennaio.
Altra rilevante conferma del trend di lungo al rialzo, sempre sul piano grafico, la rottura di un’importante retta di resistenza, che intersecava i principali massimi da ottobre 2009.
Peraltro la proiezione di tale break out proietta il raggiungimento, in ottica di medio/lungo, da parte dell’indice FTSE MIB, di un importante obiettivo in area 34000/35000, area che noi avevamo già indicato, in altro articolo, quale importante setup di prezzo.
Infine, non possiamo non sottolineare come l’impostazione di gennaio proietti un setup rilevante, dal punto d vista ciclico-temporale, solo tra alcuni mesi.