Effetto pecora e mercati azionari: dove siamo diretti?

Portofino

Un filosofo scrisse : la maggioranza degli uomini sono cattivi, non perchè la massa, la comunità, tende a fare del male, ma solo perchè la massa tende il più delle volte a fare le cose meno giuste, e tende ad assumere comportamenti contrari alla logica.

Il perchè è molto semplice: noi essere umani, il più delle volte, in determinate situazioni tendiamo a comportarci come se la nostra vita finisse in quel momento, e quindi, razionalizziamo certi particolari eventi, come se fossero questione di vita e di morte.

Ci sono momenti in cui il mercato sale o scende a capofitto,e tutti si mettono a comprare o vendere, quasi senza riflettere.

Se invece, di agire, si rifletterebbe un attimo, un solo attimo, il più delle volte, si eviterebbero grossolani errori.

La storia dei mercati dice che:

i picchi di massimo e di minimo, sono dovuti a comportamenti irrazionali: paura ed euforia imperano, mentre la ragione è messa da parte!

In giro, oggi c’è il pessimismo più cupo, tutti hanno paura di tutto.
Alla fine, non capiamo di cosa aver paura?

Tutto quello che sta accadendo oggi, è capitato nel 2007, poi nel 2001/2003, nel 1998, poi nel 1987, poi nel 1990, poi nel 1987, poi nel 1974, e infine nel 1929/1932.

In queste date il problema non si chiamava Grecia, o Spagna, o Bernanke, ma aveva altri nomi…ma erano sempre problemi più o meno delle stesse proporzioni di oggi!

Eppure dal 1929 ad oggi i mercati internazionali (Indice delle borse mondiali) sono saliti,
dal 1987 ad oggi,
dal 1990 ad oggi,
dal 2003 ad oggi, ecc.ecc.

E allora? Continuiamo a non capire, chi ha paura, ma soprattutto chi diffonde panico in giro!

Quello che sta accadendo oggi, è già accaduto e sicuramente eventi del genere continueranno a ripetersi nel futuro dell’umanità!
Nei prossimi anni ci saranno crash e bull market, e ci saranno persone impaurite e chi diffonderà pessimismo o continuo ottimismo senza ragione!

In borsa, bisogna essere ottimisti o pessimisti a ragione, e per esserlo, bisogna guardare al ciclo economico:

a recessioni più o meno lunghe seguono espansione più o meno lunghe.

I periodi di recessione più lunghi della storia risalgono al 1873, inizio della lunga depressione, e al 1929, inizio della grande depressione. La durata media dei periodi di recessione è stata calcolata essere di 17 mesi nel periodo 1854-2001. È interessante notare, però, come la durata delle recessioni sia diminuita nel corso degli anni. Siamo passati, infatti, da una durata media di 22 mesi nel periodo 1854-1919 ad una durata di 10 mesi nel periodo 1945-2001. Viceversa, la durata dei periodi di espansione si è allungata da 27 a 57 mesi.

Cosa pensiamo per il prossimo futuro?

Non vediamo ancora forti ribassi all’orizzonte, e qualsiasi ritracciamento dovrà essere ravvisato come un’occasione di acquisto.

La tendenza di lungo termine degli Indici internazionali, tranne l’Indice italiano, è positiva.

Riteniamo che fra il 2011 ed il 2012 si formerà con probabilità del 72.7%, il minimo del decennio 2011/2020.

Se la nostra view è corretta, nei prossimi 14 mesi, si apriranno delle eccezionali occasioni di acquisto di medio lungo termine.

Ecco le statistiche per chi voglia “intraprendere” un investimento di almeno 5 anni:
Anno 2011
Per un investitore che voglia iniziare un investimento con orizzonte temporale a 5 anni il rendimento medio atteso è positivo e la probabilità che sia tale è del 75%.

Anno 2012
Per un investitore che voglia iniziare un investimento con orizzonte temporale a 5 anni il rendimento medio atteso è positivo e la probabilità che sia tale è del 100%.

Quindi, il biennio 2011/2012 è un’ottimo range temporale dove accumulare posizioni di medio lungo termine, in vista di un ciclico forte rialzo fino al Giugno del 2017.

Statisticamente i titoli che creeranno valore e saranno soggetti a forti rialzi ciclici (e saranno destinati a sovraperformare) sono i titoli bancari (già oggi molto penalizzati), media e lusso.

La statistica dice quindi di accumulare posizioni da ora ai prossimi 14 mesi sui ribassi che verranno, e che nei prossimi due anni, i ribassi non dovrebbe essere molto profondi.

Il Portafoglio del Weekly Report da inizio anno realizza + 116%