Vedremo se e come si concretizzeranno gli accordi sui dazi tra USA e Cina ma intanto l’economia mondiale può tirare un sospiro di sollievo.
La tensione tra Stati Uniti e Pechino sul tema doganale pare avere imboccato la strada della discesa.
Ci sono voluti ben 13 meeting di negoziazione per giungere a un primo parziale accordo tra i due grandi paesi.
Lo stesso Trump ha ammesso che trattasi di :“un accordo che va bene alla Cina, agli Stati Uniti e va bene al mondo”.
La firma del trattato è fissata soltanto fra 4-5 settimane in Cile quando “The Donald” si incontrerà col presidente cinese Xi Jinping, in un incontro riservato, a latere del vertice annuale dei paesi Asia Pacifico.
Borse rasserenate
Stiamo comunque parlando di un accordo ancora parziale dal quale rimangono fuori temi caldissimi.
In primis quello tecnologico col blocco delle forniture a Huawei e alle altre 18 aziende cinesi del tech finite nel mirino dell’intelligence americana.
Ancora più rilevante il tema della mancata difesa della proprietà intellettuale da parte della Cina.
Temi scottanti che solo una volta risolti riporteranno in modalità più stabile il sereno sull’economia mondiale.
Punti dell’accordo USA pro Cina
Intese significative invece raggiunte su temi comunque importanti nei settori più tradizionali come l’agricoltura.
Andando per punti la prima cosa da rilevare è che gli USA non aumenteranno ulteriormente i dazi.
Martedì prossimo infatti gli Stati Uniti non verranno aumentate, come previsto, le tariffe doganali dal 25 al 30% su 250 miliardi di export cinese.
Così come alla seconda data fissata a metà dicembre dovrebbe essere bloccata la tassa di 160 miliardi di $ di telefonini, pc, tablet e videogiochi in arrivo dalla Cina.
Tassa peraltro che finirebbe per colpire anche Apple (AAPL) e i produttori di computer americani.
Un blocco anche molto filo-americano visto che lo staff di Trump teme fortemente le possibili conseguenze negative sull’economia americana proprio nel periodo degli acquisti natalizi.
Punti dell’accordo
Dal suo canto anche Pechino ha aperto la porta a concessioni importanti.
In primis con aperture sul fronte dell’industria finanziaria.
Oltre a questo altre concessioni riguardano:
– Un significativo aumento delle importazioni in Cina di prodotti agricoli statunitensi.
In particolare l’impegno riguarda maggiori acquisti di soia, grano e carne di maiale.
A tale proposito, con grande solerzia,Il Dipartimento all’agricoltura ha già comunicato che gli acquisti cinesi di carne di maiale nella settimana del 3 ottobre sono saliti al livello record storico di oltre 142.000 tonnellate.
Oltre a questo la Cina si è impegnata ad acquistare anche soia americana per un valore aggiuntivo di 10 miliardi di dollari.
– Molto importante anche, proprio per l’impatto sull’economia mondiale, il patto sulle valute per contrastare la manipolazione dei cambi.
Trattasi di un accordo di cui si è parlato poco ma fondamentale.
La Cina infatti spesso ha neutralizzato gli aumenti dei dazi con furbesche svalutazioni dello Yuan verso il dollaro.
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